Due titoli per cavalcare il trend dell’auto elettrica

A cura di Morningstar

BorgWarner, secondo gli analisti di Morningstar, è tra le aziende del comparto della componentistica meglio posizionate per trarre vantaggio dalle restrittive legislazioni mondiali in tema di emissioni inquinanti delle auto. “I timori per il bando dei motori diesel sono esagerati e BorgWarner, che è leader nella produzione di componenti per il miglioramento dell’efficienza di questi propulsori, potrà continuare a contare su questa fonte di guadagno”, spiega Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar. Inoltre, grazie all’acquisizione di Remy nel 2015 l’azienda è in prima linea per cavalcare la crescita della domanda di vetture ibride ed elettriche.

Le stime degli analisti

“Le nostre stime per i prossimi cinque anni indicano una crescita media del fatturato del 5%, ben superiore alla domanda di autovetture a livello globale, mentre il margine Ebitda rimarrà stabile attorno al 16%”, dice l’analista. “Il gruppo riesce costantemente a innovare i suoi prodotti, cosa che le garantisce più ampi margini di manovra sul prezzo. Questo, unito all’ubicazione dei centri di produzione in paesi con un basso costo del lavoro, gli garantiscono una redditività superiore alla media”. La stima del fair value fatta dall’analista è pari a 57 dollari e vale al titolo un rating di 5 stelle (report aggiornato al 24 settembre 2019).

Bmw raccoglie la sfida dell’elettrico

Bmw è tra le poche case automobilistiche al mondo a cui gli analisti di Morningstar riconoscono un Economic moat. “Grazie alla forza dei suoi marchi e alla capacità di apportare costantemente innovazioni tecnologiche sui propri veicoli, il gruppo tedesco riesce ad avere una profittabilità superiore alla media dei competitor e ci aspettiamo che questo possa ripetersi anche nei prossimi anni nonostante il forte investimento nel segmento elettrico”, dice Hilgert.

“Entro il 2023 l’azienda ha l’obiettivo di lanciare 25 nuovi modelli, 12 completamente elettrici e 13 ibridi. Ci aspettiamo che l’effetto sui margini di profitto sia limitato e che l’Ebitda continui a mantenersi attorno al valore storico negli ultimi 10 anni. Sulla base di queste ipotesi stimiamo un fair value pari a 118 euro e assegniamo un rating Morningstar di 5 stelle” (report aggiornato all’1 agosto 2019).

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