E’ il momento di investire in titoli “clean energy”: ecco perché

“Ormai da tempo gli investimenti green rappresentano un trend molto seguito dai mercati, ma proprio da questo momento abbiamo individuato i giusti presupposti per poter cogliere l’opportunità. Le tecnologie all’avanguardia, infatti, stanno permettendo di poter sfruttare l’energia proveniente da fonti pulite (clean energy) a costi contenuti, pertanto nel corso degli ultimi anni, si osservi nel grafico, gli investimenti su scala globale sono aumentati. Le fonti maggiormente utilizzate riguardano l’eolico (in azzurro) e il solare (in giallo)”. E’ quanto sottolinea Giacomo Calef, Country manager di Notz Stucki.

In particolare, nota Calef, una grossa fetta degli investimenti, in futuro, potrebbe essere fatta dagli Stati, che hanno messo a disposizione delle risorse importanti per cambiare strutturalmente l’industria e l’economia. Dato che tra meno di due mesi negli Stati Uniti si terranno le elezioni presidenziali, sottolineiamo il commitment del Partito Democratico, e di Biden che, in caso di vittoria, potrà stanziare fino a 2000 miliardi di dollari, attraverso il Green New Deal. In Europa, invece, la raccolta delle risorse per rilanciare l’economia post-Covid attraverso il recovery fund sembra essere destinata in buona parte proprio per investimenti sostenibili. Ci si attende infatti che circa un 30% del totale previsto, ovvero 750 miliardi, possa essere raccolto tramite “green bond”.

“Noi, a fronte di questi presupposti, abbiamo deciso di cogliere la palla al balzo, selezionando con cura un paniere di titoli, con pesi differenziati, che possa cavalcare in pieno il trend. Tale paniere è stato costituito con un numero limitato di posizioni, offrendo al tempo stesso la possibilità di poter investire in modo diversificato e con valutazioni di mercato ancora attraenti. Infatti, da un lato vi sono diversi player appartenenti al settore delle utility che, essendo in grado di generare flussi di cassa positivi, compongono il segmento difensivo del paniere. Mentre dall’altro vi sono diverse società industriali appartenenti alla parte ciclica del portafoglio, che grazie alla loro solidità dei bilanci e alla capacità di generare profitti, hanno prospettive di crescita molto interessanti. In questo caso menzioniamo i leader, sia americani che europei, nella produzione di turbine eoliche e pannelli solari“, spiega il Country manager di Notz Stucki.

Infine, a completamento di un’ottimale diversificazione del portafoglio, conclude l’esperto, “non possono mancare le società tecnologiche, appartenenti alla componente del paniere destinata a crescere sempre di più nel lungo periodo, che si occupano ad esempio dei software usati per il design degli impianti fotovoltaici. Sembrerebbe che questa pandemia ci abbia reso più consapevoli di quanto sia importante tener conto dell’impatto nei confronti dell’ambiente in cui viviamo, che deve essere preservato con cura, rispettando ecosistemi e biodiversità, e gli addetti ai lavori ne dovranno tener conto nelle proprie scelte di investimento”.

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