E’ la settimana delle Banche Centrali!

A cura di Cassa Lombarda

Macro review

In Eurozona sono state miste le letture di febbraio degli indici di fiducia, in ripresa i servizi e stabile il consumo mentre cede il passo l’industria con l’indice Pmi manifatturiero che conferma la caduta sui minimi dall’estate 2013. Migliori le indicazioni giunte dal mondo del lavoro con la disoccupazione in Europa scesa ai minimi di ottobre 2008. Settimana scorsa, dopo un lungo ritardo causato dallo shutdown delle attività amministrative, è stato comunicato il dato sul Pil Usa che nel 4Q è cresciuto a un tasso annuo del 2,6%, in rallentamento rispetto al 3,4% del precedente trimestre, ma oltre le attese. Nel 2018 la crescita americana si è attestata al 2,9%, il livello più alto dal 2005. A frenare la crescita è stato soprattutto il rallentamento della spesa al consumo, mentre l’impatto positivo della maggiore spesa pubblica statunitense e dei tagli fiscali potrebbe esaurirsi a breve.

 

Obbligazioni

Incassato il nulla di fatto di Fitch sul rating sovrano in un contesto di risk-on i governativi italiani hanno beneficiato di flussi in acquisto che hanno spinto il rendimento del decennale benchmark al 2,74% e lo spread verso i Bund a 255 punti base. Non ha pesato la decisione di Moody’s di tagliare le stime di crescita italiane per il 2019 allo 0,4% dal precedente +1,3%. La Grecia ha ottenuto una doppia promozione da parte di Moody’s sul rating sovrano passando a B1 da B3 ed outlook positivo. L’orientamento degli investitori verso assets rischiosi ha penalizzato i Treasuries Usa con il rendimento del titolo decennale nella settimana salito di 10 bps al 2,75%.

 

Azioni

Ottava archiviata in moderato rialzo per i principali listini internazionali in attesa dell’evoluzione nelle trattative commerciali Usa-Cina. Il susseguirsi di incontri bilaterali ad alto livello ha lasciato presagire un imminente accordo tra le due superpotenze. I listini cinesi hanno tratto beneficio dalla decisione di Msci di procedere all’innalzamento dall’attuale 5% fino al 20% del peso delle azioni cinesi di classe A nei suoi indici. A seguito della revisione il peso della A-Shares cinesi salirà fino al 3,3% all’interno dell’indice MSCI EM Markets dallo 0,72% attuale.

 

Valute e materie prime

Continua il trading range laterale del cross Euro-Usd in area 1,13-1,14. Le indicazioni secondo cui la Bce avrebbe iniziato a discutere un nuovo programma Tltro non hanno influenzato molto l’andamento del cambio. Il biglietto verde non è stato impattato dall’ennesimo attacco di Trump al governatore Fed, Jerome Powell, definito “un gentleman a cui piace un dollaro forte e il rialzo dei tassi”. La sterlina inglese ha toccato i massimi di oltre 21 mesi contro Euro dopo che il leader del Partito Laburista Jeremy Corbyn ha annunciato ufficialmente che sosterrà un nuovo referendum sulla permanenza del Paese nell’Unione europea. Theresa May il prossimo 12 marzo presenterà alla Camera dei Comuni l’ultima versione dell’accordo di uscita dall’UE; i deputati saranno poi chiamati a scegliere fra il “no deal” e il rinvio dell’intero processo di Brexit. Debole il dollaro canadese sui timori di tenuta del Governo in seguito ad un’inchiesta giornalistica da cui è emerso il coinvolgimento del primo ministro Trudeau, e del suo staff, nel tentativo di insabbiare accuse di corruzione contro una società strategica per il governo.

 

Outlook

Attesa giovedì per le decisioni del board della Bce dopo le recenti indicazioni arrivate da alcuni membri dello stesso che hanno aperto a possibili sostegni alla crescita. Nello specifico l’attenzione sarà rivolta verso i Tltro, i prestiti a condizioni ultra agevolati per far ripartire il credito bancario a imprese e famiglie. Se il Governatore Draghi farà capire che sono imminenti, sarà una buona notizia per i bancari e gli spread italiani, ma di riflesso una cattiva notizia per l’economia di Eurozona che ha bisogno di stimoli per non frenare. L’istituto rilascerà inoltre le nuove previsioni macroeconomiche che dovrebbero confermare tale trend con una revisione attesa al ribasso dall’1,7% all’1,0%- 1,2%. Draghi ha più volte ricordato come molti indicatori puntano a un recupero nella seconda metà dell’anno e che i maggiori rischi per l’economia di Eurozona sono la guerra dei dazi, il rallentamento cinese e la Brexit.

Sui primi due fronti negli ultimi tempi qualche miglioramento c’è stato. In settimana operative alcune delle principali Banche Centrali internazionali. Martedì la Banca Centrale australiana dovrebbe confermare i tassi di interesse all’1,5%, sui minimi da oltre due anni, mentre mercoledì sarà la volta di Turchia, Canada e Polonia. Mercoledì sarà inoltre pubblicato il Beige Book della Fed sullo stato di salute dell’economia americana.

La settimana sarà inoltre ricca di indicazioni macro in arrivo da ogni latitudine. Martedì attesi i Pmi servizi in Cina, Giappone, Germania, Italia oltre alle vendite al dettaglio di Eurozona e all’Ism non manifatturiero negli Usa. Mercoledì il sondaggio Adp sugli occupati del settore privato americano che anticipa i dati occupazionali Usa di venerdì ossia non farm payrolls, tasso di disoccupazione e salari medi. Venerdì inoltre bilancia commerciale cinese, il Pil giapponese mentre per l’Eurozona ordini di fabbrica in Germania e la produzione industriale di Francia, Spagna e Italia.

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