Ecco che cosa comprano i fund manger americani

A cura di Morningstar

I gestori americani rimangono fedeli a finanza e manifatturiero. L’analisi dei portafogli degli Ultimate Stock Pickers (26 tra i migliori gestori secondo gli analisti di Morningstar) dimostra come il crollo delle Borse a causa delle paure per la pandemia da coronavirus non abbiano cambiato in maniera significative le preferenze dei fund manager Usa. Dando uno sguardo alla ripartizione settoriale dei loro investimenti, infatti, si nota come rispetto al trimestre precedente (leggi l’analisi) i titoli finanziari e industriali continuino a essere fortemente sovrappesati rispetto alla loro rilevanza sul mercato americano nel suo complesso (rappresentato dall’indice S&P 500), mentre permane un sottopeso dei comparti beni di consumo, energia, tecnologia e utility (vedi Figura 1).

Figura 1: US Ultimate stock picker, la rpartizione settoriale degli investimenti

Complici le forti vendite nei mesi di febbraio e marzo, gli acquisti nel primo trimestre dell’anno hanno premiato i settori finanza e beni industriali, due dei comparti che hanno registrato le perdite maggiori. Nella top 10 degli investimenti maggiori, le azioni Wells Fargo e American Express sono state comprate rispettivamente da otto e da quattro dei fund manger interpellati, mentre il 40% delle prime dieci posizioni è rappresentato dai titoli del comparto manifatturiero. La società che ha collezionato il maggior numero di preferenze tra i gestori Usa è stata invece Booking (nove su 26). Mentre Wells Fargo (Wfc) e Comcast sono, tra le stock maggiormente acquistate, quelle che al momento sono scambiate ai prezzi più vantaggiosi.

Figura 2: I 10 titoli più acquistati dai gestori americani nel primo trimestre 2020

Le occasioni di investimento

Wfc ha ceduto quasi il 50% della sua capitalizzazione di mercato da inizio anno e ora è scambiato a un tasso di sconto del 45% nonostante gli analisti di Morningstar abbiano tagliato il fair value del titolo da 55 a 50 dollari (report aggiornato al 10 giugno 2020).

“Le ipotesi che stanno alla base della nostra valutazione di Wells Fargo sono una contrazione dei ricavi, in seguito al negativo andamento dei tassi di interesse e al calo dei ricavi da commissioni, e una riduzione dei costi inferiore alle attese. A questo, poi, si aggiunge anche l’aumento delle riserve per tutelarsi dalle eventuali perdite su crediti insoluti, che sono viste in crescita nei prossimi mesi a causa della crisi economica prodotta dal coronavirus”, dice Eric Compton, analista azionario di Morningstar. “Wells Fargo ha un modello di business più vicino a quello di un istituto di credito tradizionale che non a una banca d’affari e il suo business è concentrato negli Stati Uniti. Fattori che semplificano la gestione e riducono la volatilità dei risultati. Inoltre, riteniamo che la nomina di Charles Scharf a nuovo Ceo sia un passo nella giusta direzione per affrontare le problematiche della banca e per ridare la giusta spinta alla crescita degli utili”.

Comcast (Cmcsa) ha ceduto quasi il 30% nei mesi di febbraio e marzo e, nonostante il recente recupero in Borsa, continua a essere scontata di oltre il 20% rispetto al fair value di 47 dollari (report aggiornato al 30 aprile 2020). “Cmcsa è il più grande provider di servizi Internet negli Usa e leader assoluto nel settore della tv via cavo e in quello della pay tv. La sua posizione di vantaggio all’interno del settore, frutto di alte barriere all’ingresso dei competitor e della difficoltà nel replicare l’offerta di contenuti televisivi, le permette di generare flussi di cassa elevati e costanti nel tempo che vengono in parte restituiti agli azionisti sotto forma di cedola e in parte utilizzati in nuove acquisizioni”, dice Michael Hodel, analista azionario di Morningstar.

“A causa delle negative ripercussioni della pandemia sul business dell’azienda abbiamo rivisto al ribasso le nostre aspettative sugli introiti derivanti dalla pubblicità e dai parchi tematici e abbiamo tagliato anche le nostre previsioni sui ricavi di Sky, sui quali peseranno anche l’indebolimento della sterlina. Ci aspettiamo comunque che Comcast sia in grado di compensare la debolezza del business della tv con le maggiori entrate provenienti dal segmento Internet e che nei prossimo cinque anni i ricavi crescano a un ritmo del 2,4%”.

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