Ecco dove trovare ancora valore nei bond Usa

Analisi a cura di Jim Leaviss, Head of fixed interest, M&G Investments

Le prospettive di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti restano un fattore chiave che ha finora frenato i rendimenti sui mercati obbligazionari mondiali. Guardando ai mercati dei titoli di Stato core, i rendimenti dei Treasury americani sono saliti significativamente. Tuttavia, una strategia globale flessibile che investe in obbligazioni e valute può ancora scovare diversi temi di investimento interessanti sui mercati a stelle e strisce. Per esempio, con i rendimenti del decennale americano attorno al 3%, il debito statunitense ha iniziato a offrire un migliore valore. Nel complesso tuttavia la prospettiva di una normalizzazione della politica monetaria spinge ad assumere una posizione cauta sulla duration.

In altri segmenti del mercato governativo americano, i TIPS (Treasury Inflation-protected securities) presentano una buona opportunità, data la prospettiva di un’inflazione più stabile nel paese. Ad oggi, quest’ultima è rimasta su livelli abbastanza contenuti a livello globale e i TIPS continuano a prezzare prospettive piuttosto positive, nonostante la bassa disoccupazione e le crescenti pressioni sui salari. Tenendo anche conto del potenziale impatto inflativo delle recenti misure di stimolo fiscale, i TIPS rappresentano un’opportunità di valore interessante nel contesto attuale.

Le valutazioni sul credito hanno iniziato a sembrare meno allettanti, dopo un periodo di performance solide, sebbene continuiamo a guardare attentamente il mercato per migliori opportunità di entrata. Sul fronte dei bond societari, gli FNR (Floating Rate Notes, titoli a tasso variabile) denominati in dollari ed emessi da società bancarie e finanziarie blue chip rappresentano una buona opportunità, per cavalcare il rafforzamento dell’economia e i tassi di interesse in rialzo negli USA.

Venendo ai mercati valutari, siamo favorevoli sul dollaro, in base a fattori come l’outlook di crescita americana più forte di quella globale, unitamente al relativo contesto di stretta monetaria da parte della Fed. Al contrario, i dati economici nell’Eurozona e nel Regno Unito sono più deboli e le attese di rialzi di tassi in queste aree sono state ridimensionate.

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