Economia circolare, un business da 4.500 miliardi di dollari

“Il fabbisogno sconfinato di risorse, alimentato da modelli di produzione e consumo lineari, sta superando la capacità rigenerativa del nostro pianeta. Gli interventi normativi a favore di una maggiore circolarità sono amplificati dai consumatori, che optano per l’acquisto di prodotti di questo tipo. Grazie alle innovazioni e ai continui progressi tecnologici, le prospettive di dematerializzazione sono più rosee che mai. Ma come possono gli investitori orientarsi in questa transizione per beneficiare delle nuove opportunità d’investimento? L’economia lineare tradizionale basata sul modello di produzione e consumo del ‘prendi, produci e getta’ ha generato uno squilibrio nelle capacità del pianeta e ha indotto una crescente coalizione di scienziati, innovatori, policy maker e consumatori a invocare una transizione verso sistemi di produzione e consumo a circuito chiuso che riducano al minimo i rifiuti e le emissioni, nonché gli sprechi di materiali ed energia. Il passaggio all’economia circolare potrebbe sprigionare un valore stimato di 4.500 miliardi di dollari Usa a livello globale entro il 2030, grazie a tecnologie innovative che forniscono nuove modalità per creare modelli di servizio ed ottenere valore dai sistemi circolari”. E’ quanto prevede Holger Frey, Portfolio manager di RobecoSam Circular Economy Equities. Di seguito la sua visione.

I progressi dell’intelligenza artificiale, delle piattaforme digitali e delle soluzioni basate sul cloud hanno eliminato in gran parte la necessità di risorse fisiche, contribuendo a dematerializzare intere supply chain. La continua penetrazione del digitale nella produzione e nella logistica migliora la tracciabilità dei flussi di risorse e di prodotti e può aiutare a ottimizzarne l’utilizzo nel corso della loro vita, anche mediante le soluzioni di manutenzione predittiva. La maggiore visibilità favorisce non solo un migliore controllo sulla potenziale creazione di rifiuti, ma crea anche una maggiore responsabilità per le aziende lungo la supply chain. Al contempo, i progressi sul fronte di nuove sostanze chimiche e nuovi catalizzatori permettono di produrre materiali di origine biologica in grado di sostituire le alternative fossili.

Abbiamo identificato quattro aree d’investimento che sono destinate a beneficiare della transizione verso l’economia circolare: la riprogettazione degli input di produzione, le tecnologie chiave, l’uso circolare e il riciclo delle risorse. La prima area – “riprogettazione degli input” – racchiude le opportunità di investimento che sfruttano il passaggio dagli input di origine fossile a quelli rinnovabili. L’area delle “tecnologie chiave” si concentra su soluzioni che forniscono l’infrastruttura per le imprese dell’economia circolare, contribuiscono alla dematerializzazione della produzione o creano nuovi modelli di business non lineari come quello del product-as-a-service. L’area dell’“uso circolare” comprende le aziende che sostengono modelli di consumo circolari attraverso l’approvvigionamento sostenibile, la sharing economy, la longevità dei prodotti e la riutilizzabilità. Infine, l’area del “riciclo delle risorse” si concentra sui fornitori di soluzioni che prolungano il ciclo di vita dei prodotti o recuperano il valore intrinseco dei prodotti smaltiti.

I tempi sembrano maturi per indirizzare l’economia mondiale verso una maggiore circolarità. I governi stanno tenendo fede ai loro impegni nei confronti dell’economia circolare, nonostante le difficoltà economiche causate dalla pandemia in corso. Mettendo in evidenzia alcune importanti vulnerabilità delle filiere globali, l’attuale pandemia ha reso ancora più urgente il passaggio dal pensiero lineare a quello sistemico, lasciando intravedere al contempo le vaste possibilità di dematerializzazione che si prospettano, favorite dalla maturazione di soluzioni digitali in diversi settori.

Dato che le tecnologie innovative stanno contribuendo a generare nuovo valore dall’economia circolare, il passaggio a una maggiore circolarità sta diventando una questione di mera convenienza economica, anziché un trend dettato puramente dall’urgenza ambientale. Le aziende che perseguono modelli di business circolari sono destinate a beneficiare dai cambiamenti strutturali che ci attendono, con le imprese più innovative che applicano i principi dell’economia circolare per differenziare la loro offerta di prodotti. Gli investitori lungimiranti possono trarre vantaggio da questa fase di crescita ancora poco sfruttata, destinando i propri capitali a modelli di business allineati ai principi dell’economia circolare o alle imprese che favoriscono questa transizione.

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