Effetto Lagarde sul mercato obbligazionario

In questa settimana sono arrivate le prime parole sui mercati da parte del nuovo governatore della Bce, limitate per ora ad un invito sull’unità europea. Per la parte governativa dei titoli ci sono subito stati degli spunti interessanti. Infatti uno dei membri del board ha lanciato l’allarme sulla politica ultra espansiva, che può portare alla bassa redditività delle banche europee nel momento in cui devono investire per la competizione nell’era digitale. Nell’ottica dei rendimenti sulla curva decennale, quella che fa da riferimento allo spread, ci sono stati dei movimenti molto importanti. E’ probabile che i minimi storici negativi di molti paesi siano stati toccati nel corso dell’ultima estate e che ci possa essere una graduale ripresa dei rendimenti.

I bond governativi sotto i riflettori

In quest’ottica è da segnalare il ritorno a segno positivo della Francia, con l’Oat 10y allo 0.015%, per la prima volta dallo scorso 16 luglio. La Germania, che rimane ancora in negativo, ha però ridotto a -0.27% il livello rispetto al -0.71% di fine agosto. Nell’eurozona rimangono ancora in negativo l’Austria -0.06%; la Finlandia -0.04% e l’Olanda -0.15%; ma l’aspetto di maggior   rilievo è il sorpasso del Portogallo sulla Spagna. Infatti i PGB offrono oggi un rendimento sul decennale pari allo 0.27% a fronte dello 0.35% di dei Bonos spagnoli. Questi due Paesi sono stati tra i principali modelli delle regole europee dopo la forte crisi del 2011 e per Lisbona i risultati sono stati efficaci e con minore volatilità rispetto a Madrid in questa fase. Infatti per la Spagna, le controversie in Catalogna e le imminenti elezioni anticipate di questo week end, lasciano spazio ad un maggior nervosismo sul mercato. Il rialzo dei rendimenti c’è stato anche per i Btp che ora si trovano nuovamente sopra l’1%, Btp 3% 1/8/29 (codice Isin IT0005365165), dopo il minimo d’inizio settembre a 0.8%; sopra di noi solo la Grecia, all’1.19%, mentre meglio di noi anche Cipro con un rendimento dello 0.5%.

In generale la fase ribassista dei tassi sembra essersi calmierata dopo l’ultimo taglio della Fed nella scorsa settimana, in particolare alcuni dati macroeconomici usciti in questi giorni tra cui quello sull’occupazione Usa, hanno battuto le stime degli analisti e pertanto ora si rivedono anche gli obiettivi della stessa banca centrale americana per i prossimi mesi. La Fed ha sempre evidenziato una rapidissima capacità di adattamento al contesto macroeconomico, ricordiamo come solo 12 mesi fa commentavamo i potenziali rialzi dei tassi per il 2019 vista la crescita in corso, poi ai primi segni di rallentamento la politica economica è immediatamente mutata, non senza pesanti scontri con la presidenza Usa.

Praticamente assente la parte di aste governative in questa settimana, salvo alcune operazioni di buy back da parte del Tesoro su alcuni titoli tra cui il Btp giugno 2021, il Ctz novembre 2020 ed i Ccteu giugno 22 e luglio 23. Si ripartirà il prossimo martedì con le aste di metà mese, partendo dai Bot a 12 mesi.

Il Tesoro americano intende emettere nuovi titoli di stato, partendo da un Treasury a 50 anni, oltre che ripristinando i ventennali.

Pechino torna a finanziarsi in euro collocando obbligazioni in euro per la prima volta dopo l’emissione di 15 anni fa. La Cina ha emesso titoli di stato per complessivi 4 miliardi di euro con scadenza a 7, 12 e 20 anni, l’ammontare è stato suddiviso tra due miliardi di euro di titoli a sette anni e 1 miliardo di euro ciascuno per le tranche a 12 e 20 anni. Gli ordini hanno superato i 19.5 miliardi, quasi 5 volte tanto. Ad avere riscosso il maggiore successo è stata la scadenza  settennale, che ha visto una domanda per complessivi 9.25 miliardi, a fronte dei 2 miliardi offerti. Il rendimento della tranche vede i 2 miliardi del bond a 7 anni pagare lo 0.197%, quello a 12 anni lo 0.618%, quello a 20 anni l’1.078%. I tagli sono tutti da 100mila euro con multipli di mille e gli Isin sono rispettivamente XS2078532913; XS2078533218 e XS2078535346.

L’unica emissione in valuta estera di Pechino negli ultimi due anni è stata in dollari per 3 miliardi nel complesso lo scorso anno e due miliardi nel 2017. La Cina ha segnalato di voler diversificare le sue fonti di approvvigionamento dei capitali ed ha annunciato che emetterà bond in dollari a 10 e 30 anni entro la fine del mese.

Il sentiment dei mercati rimane buono nell’attesa di una conclusione positiva sul braccio di ferro sui dazi tra Usa e Cina; è una delle carte che il presidente Trump vorrà spendere iniziando la lunga campagna elettorale per la presidenza 2020. Ne traggono quindi vantaggio gli indici azionari ma non manca certo l’interesse per le nuove emissioni corporate.

Le nuove obbligazioni corporate sotto la lente

Bankia ha collocato un a nuova obbligazione senior a sette anni dell’ammontare di 750 milioni di euro. Il titolo Isin (ES0213307061) paga una cedola annua fissa dell’1.125%, è stato collocato al prezzo di 99.819 per un rendimento a scadenza dell’1.125%. Rating BBB- e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.

RCI Banque  colloca  un titolo subordinato. Il bond (Isin FR0013459765) di tipo Tier2 10.25NC5.25 è stato lanciato con un premio di rendimento di 430 punti base sulla curva midswap. Nella fase del collocamento gli ordini hanno raggiunto i 4.75 miliardi di euro, il premio di rendimento è stato abbassato a 300 punti sulla curva midswap. L’ammontare totale in emissione sarà di 850 milioni di euro.  La scadenza del bond è fissata al 18 febbraio 2030, l’emittente ha però la facoltà di richiamare il titolo a partire da febbraio 2025. Rating Ba1/BB e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Banco Bilbao Vizcaya Argentaria ha lanciato una nuova obbligazione senior preferred a 7 anni con un premio di rendimento di 70 punti base sulla curva midswap. Il bond verrà rimborsato a 100 il 15 novembre 2026, ha rating A3/A- e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila. Gli ordini raccolti nella fase di collocamento hanno superato 2.4 miliardi di euro, così da permettere all’emittente di abbassare il premio di rendimento a 55 punti base, rispetto ai 70 iniziali. L’ammontare del bond è di un miliardo.

La PPF Arena, società olandese di telefonia con rating Ba1/BBB-e ha collocato 500 milioni con scadenza 2025 e cedola del 2.125%, il taglio minimo  del titolo è 100mila euro con multipli di mille ed ha performato molto bene dal collocamento di 99,638 fino a livelli superiori a 100,50.

Il colosso energetico Shell ha collocato treIsin miliardi di euro divisi in tre tranche da un miliardi l’una. La prima ha scadenza nel 2027 con cedola dello 0.125% Isin (XS2078734626); la seconda con scadenza 2031 la cedola è 0.5% (XS2078735276) e la più lunga scade nel 2039 con cedola del 0.875%  (XS2078735433). Per tutti i 3 titoli taglio minimo da 100mila e rating Aa2.

European Union, con rating AAA, ha collocato 150 milioni di euro con un’obbligazione senior scadenza 13 novembre 2034. Il bond ha un rendimento di 4 punti base sotto la curva mid swap e è negoziabile per lotti di 1.000 euro.

Continua la corsa degli stati tedeschi a finanziarsi sul mercato; questa settimana è la volta dello State of Thuringia con 250 milioni di euro sulla scadenza 2034. Il bond (Isin DE000A2YPFW5) ha un rating tripla A con rendimento di un punto base sulla curva midswap, la scadenza il 14 novembre 2034, lotto minimo di mille euro cedola annua fissa dello 0.375%  e prezzo di emissione pari a 99.506, per il taglio ed il rating si adatta alla clientela retail.

La RAI è a caccia di risorse e ha dato l’ok all’emissione di un bond da 300 milioni di euro acinque5 anni. Una decisione, questa, legata alla scadenza del bond emesso in precedenza dalla Rai, che scade a maggio.

L’Egitto ha dato mandato a cinque banche internazionali per l’emissione di nuove obbligazioni in dollari per l’anno fiscale 2019/2020. Il controvalore ammonterà a 3-7 miliardi. A febbraio, Il Cairo emise bond per 4 miliardi, raccogliendo ordini per ben 21.5 miliardi. Il rating dell’Egitto è B/B2 con outlook positivo.

A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker presso Unicredit, per Itforum.it

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