Elezioni Usa, Axa: “Rendimenti obbligazionari più alti se vince Trump”

A cura di Chris Iggo, Cio Core Investments di Axa Investment Managers

Il mondo naturale è qualcosa che non sempre possiamo controllare. Clima estremo ed epidemie sono minacce concrete per il funzionamento delle economie e della società civile. Oggi c’è il coronavirus, e il suo possibile impatto su imprese, famiglie e operatori sanitari. Finora, i mercati sembrano convinti che la situazione sia contenibile e che le conseguenze saranno limitate. Speriamo che sia così. In tal caso, c’è ragione di essere relativamente ottimisti sull’economia e sui mercati nei prossimi mesi.

Mercato del lavoro robusto

Recentemente sono stati pubblicati i dati sull’occupazione di gennaio negli Stati Uniti. Per me, questo resta uno degli indicatori economici più importanti per avere qualche indicazione sulla fase del ciclo economico in cui ci troviamo. Se le aziende stanno assumendo, l’economia non può andare così male e la crescita dei posti di lavoro negli Stati Uniti negli ultimi anni è stata notevole, non necessariamente nel ritmo quanto nella durata.

La crescita complessiva dell’occupazione è stata tra l’1,5% e il 2,0% l’anno per buona parte degli ultimi dieci anni. Prendendo in considerazione i salariati non agricoli, in particolare, l’aumento è stato di 225mila unità a gennaio che porta il totale degli ultimi due anni oltre quota 2 milioni. Calcolando anche il numero delle richieste di disoccupazione settimanali, è difficile negare che il mercato del lavoro americano sia particolarmente solido. La crescita del reddito orario è da tempo oltre il 3,0% su base annua, e i consumi restano il fattore trainante della crescita economica negli Stati Uniti.

Rendimenti obbligazionari più alti in vista della vittoria di Trump

Questo fattore è importante alla luce dell’avvio della campagna elettorale negli Stati Uniti. Al momento gli occhi sono puntati sul processo di selezione dello sfidante di Donald Trump da parte del Partito Democratico. È troppo presto per fare previsioni, tuttavia Bernie Sanders e Pete Buttigieg sono in testa con 21 e 22 delegati, a seguito delle primarie nello Iowa e nel New Hampshire. I candidati affronteranno battaglie più importanti nei prossimi mesi, e c’è molta incertezza sul possibile vincitore al congresso nazionale di luglio.

In ogni caso il candidato democratico si troverà di fronte a un’economia forte, una disoccupazione estremamente bassa e un mercato azionario e immobiliare che producono ricchezza per gli elettori. Questa situazione favorisce il presidente in carica, indipendentemente dai tentativi di screditarlo in campagna elettorale.

Trump ha dichiarato dove vorrebbe vedere un aumento della spesa: quasi ovunque. Lo scenario più probabile è che venga rieletto grazie alla forza dell’economia e grazie al fatto che gli elettori sono scettici verso le politiche socialiste di Sanders, per cui ci si aspetta un orientamento più populista che farà salire ulteriormente il deficit federale del Paese.

I rendimenti dei Treasury erano saliti molto prima delle elezioni del 2016, e subito dopo il voto; mi aspetto che accada lo stesso qualora Trump uscisse ancora vincitore. Inoltre, i Treasury sembrano un acquisto interessante poiché l’impatto derivante dal rialzo degli yield obbligazionari e probabilmente l’aumento dell’inflazione potrebbero delineare uno scenario in cui la Fed alzerà i tassi di interesse indirizzando l’economia americana verso una fase di recessione intorno al 2021-2022. L’alternativa è un candidato democratico meno sinistrorso come Mike Bloomberg, che sembra aver già dato del filo da torcere a Trump e che appoggerebbe un approccio economico più di centro.

Gli Stati Uniti dettano il passo sull’azionario globale

Dalle elezioni del 2016, il rendimento complessivo dell’indice S&P 500 è salito di oltre il 60%. La crescita aveva rallentato a fine 2018 mentre alla fine della scorsa estate abbiamo assistito a una rotazione tra value e growth. Nel complesso, il mercato è stato però persistentemente rialzista, trainato da tecnologia e servizi al consumo, settori che ci hanno riservato grandi sorprese alla pubblicazione delle trimestrali.

Finché non ci sarà un netto deterioramento dello scenario macroeconomico, sia internamente negli Stati Uniti che all’estero per via del coronavirus, la fase rialzista del mercato dovrebbe proseguire. Naturalmente, i rating sul mercato azionario dovranno essere confermati dagli utili, ma da un punto di vista tematico ci sono molti fattori che alimentano la fiducia degli investitori.

Ho appena letto un report sulle 150 tendenze con implicazioni potenzialmente rilevanti per gli investimenti nei prossimi anni, da tematiche piuttosto ovvie come i sostituti della carne e dei latticini nel settore alimentari e bevande fino al maggiore utilizzo dei droni nel settore manifatturiero per ridurre i costi e migliorare la sicurezza.

L’incessante ricerca di alternative a basse emissioni di carbonio nella generazione di energia e nei trasporti sarà un tema importante per l’andamento dei mercati azionari nei prossimi anni. Gli Stati Uniti dettano il passo e, nonostante il divario di rating, dovrebbero continuare a trainare i mercati azionari globali.

Nel momento in cui scriviamo il risparmio è in crescita a fronte dell’invecchiamento della popolazione nei Paesi occidentali. Possiamo discutere all’infinito sul calo a lungo termine dei margini di utile o sui rischi deflazionistici per la crescita economica nominale, ma la realtà è che buona parte del risparmio che viene accantonata a titolo precauzionale o in vista della pensione viene incanalata verso i mercati finanziari liquidi.

È possibile che in futuro si delinei una tendenza alternativa nel lungo periodo, con un’inflazione più alta o costi esterni così elevati da incidere sulla crescita economica, ma finora le cose vanno bene. Chissà cosa ci riserva il futuro, comunque il passato ci insegna che un relativo ottimismo paga. Anche se non si è ottimisti nel lungo termine, perché rinunciare a un possibile rendimento finanziario nel frattempo?

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