Emergenti, crescita stabile ma non in accelerazione

A cura di Alex Wolf, Senior Emerging Markets Economist di Aberdeen Standard Investments

È un periodo difficile per i mercati emergenti, con il dollaro statunitense in crescita che mette sotto pressione gli asset dei mercati emergenti e la situazione geopolitica che continua a creare incertezza. Il recente sell-off in Argentina è stato un campanello d’allarme scattato di fronte al rafforzamento del biglietto verde e dall’aumento della vulnerabilità in alcuni paesi. Comunque, i fondamentali restano solidi per l’aggregato dei mercati emergenti.
Oltre all’andamento del dollaro, che ha un’importanza cruciale, l’andamento degli asset emergenti dipenderà anche da un altro fattore fondamentale legato alla capacità della crescita di essere in linea con le aspettative.
Nonostante un buon tasso di crescita su base annua, la crescita delle aree emergenti è rallentata in termini trimestrali (trimestre su trimestre) nel corso della seconda metà dello scorso anno.
Brasile – La debolezza sembra perdurare in Brasile, con la produzione industriale, le vendite al dettaglio e l’indicatore mensile del PIL che si sono attenuati nel primo trimestre.
Russia – La Russia sembra migliorare rispetto alla tendenza del terzo e quarto trimestre del 2017, ma non come previsto. Sono le sanzioni a offuscare le prospettive. Anche se è improbabile che siano in grado di creare significative tensioni macroeconomiche, le sanzioni incideranno negativamente sulla fiducia delle imprese e ridurranno gli investimenti del settore privato.

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