Emergenti o di frontiera?

A cura di Tim Love, responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti di Gam Investments
Nell’attuale contesto, caratterizzato da mercati che si trovano sui loro livelli più bassi, è necessario individuare i titoli di qualità, attendere che il prezzo cali, verificare che si trovino nel migliore segmento dell’investment grade e siano in grado di generare un flusso di cassa positivo.
Adottando tale approccio e filosofia di investimento, ci si troverà a indirizzarsi, dal nostro punto di vista, verso Paesi come il Messico – che ha sofferto in maniera sproporzionata prima della nomina del nuovo Presidente tra dicembre e gennaio – e il Brasile, altra nazione che, similmente, ha risentito in maniera eccessiva degli scandali legati alla corruzione (ad esempio il caso Car Wash) e delle elezioni stesse, che vedranno la seconda tornata svolgersi tra poco. Messico e Brasile rappresentano entrambe buone opportunità per acquistare titoli di qualità, dal nostro punto di vista, a condizioni economiche vantaggiose.
Altro segmento significativamente conveniente, sia su base storica che nel confronto con i Paesi sviluppati, è quello del mercato domestico cinese delle A-shares. È importante essere estremamente specifici nella scelta del segmento di mercato, dei titoli da acquistare e nelle ragioni alla base della scelta, ma riteniamo che il settore nel suo complesso abbia sofferto in maniera sproporzionata per una serie di ragioni, comprese tematiche legate alla corporate governance e al renminbi, che ha lasciato sul terreno più di 10 punti percentuali dal primo trimestre dell’anno.
Al confronto, i titoli quotati ad Hong Kong non sono crollati perché il dollaro di Hong Kong è ancorato al dollaro statunitense e quindi le A-shares cinesi in renminbi stanno offrendo al momento entry point più interessanti selettivamente. Per quanto riguarda il complesso dei mercati di frontiera, che portano con sé una dose maggiore di rischio e una minore liquidità, i Paesi su cui nutriamo maggior fiducia sono Vietnam e Romania.
Sono Paesi che ci appaiono attraenti non solo per il buon rischio di credito, ma anche perché hanno mostrato una buona solidità nei fondamentali, un deciso flusso di cassa e società di alta qualità che stanno registrando buoni dati di crescita, riscontrando miglioramenti anche per quanto riguarda i punteggi ESG. Crediamo che continueranno a essere delle opportunità estremamente interessanti fintanto che i movimenti legati al rischio sono dovuti alla sfera globale. Al momento le aree geografiche meno convincenti dal nostro punto di vista sono Turchia, Indonesia e Sud Africa, i cui fondamentali sono messi sotto pressione in questo contesto. Tali mercati offrono tuttavia titoli di qualità molto interessanti, ma al momento la prospettiva top-down rappresenta un punto interrogativo.

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