Emissione Btp, Bce e trimestrali Usa: cosa ci riserva la settimana

A cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca Investimenti di Cassa Lombarda

In Eurozona deludenti le indicazioni preliminari giunte dall’inflazione di marzo che si allontana sempre più dal target della Bce. Le letture finali di marzo degli indici Pmi confermano un comparto manifatturiero in calo danneggiato dal crescente clima protezionistico e dal rallentamento globale mentre il settore servizi è in ripresa grazie ai consumi domestici spinti dalla forza del mercato del lavoro con la disoccupazione stabile ai minimi dall’autunno 2008. Negli Usa il buon set di dati giunti dal mondo del lavoro, con le richieste di sussidi di disoccupazione ai minimi dal 1969 ed il solido job report, supporta la crescita dei consumi e dell’economia senza inflazione salariale. A marzo il settore manifatturiero cinese è inaspettatamente tornato a crescere, grazie agli sforzi di Pechino per sostenere l’economia. L’indice Pmi settoriale elaborato da Markit/Caixin ha registrato un incremento a 50,8 punti dai 49,9 di febbraio, il ritmo più alto da otto mesi.

 

Obbligazioni

Le aspettative di un orientamento più attendista delle banche centrali hanno favorito i Btp che settimana scorsa hanno visto scendere il rendimento sulla scadenza decennale di qualche bps al 2,6% dopo aver toccato quota 2,7%. Il rendimento del Bund decennale è tornato nuovamente positivo, a cavallo dello zero, dopo che i principali istituti tedeschi di ricerca hanno più che dimezzato le previsioni di crescita 2019 del Paese. Il Pil tedesco è ora atteso crescere dello 0,8% quest’anno, dall’1,9% previsto lo scorso mese di settembre. I rischi citati come causa di tale taglio sono le dispute commerciali globali e la hard Brexit in quanto Stati Uniti e Gran Bretagna sono due dei partner commerciali più importanti. DBRS ha confermato il rating BBB del Portogallo aggiornando l’outlook del merito creditizio sovrano da stabile a positivo. L’agenzia di rating ha osservato che il deficit di bilancio si avvicina lentamente all’equilibrio e il rapporto debito pubblico/Pil è in declino ad un ritmo salutare.

 

Azioni

Settimana scorsa si è registrata una notevole impennata della propensione al rischio con i listini azionari internazionali che hanno archiviato un’ottava con performance settimanali prossime o superiori al 2%. Gli investitori hanno apprezzato le dichiarazioni, successive all’incontro tra il presidente Trump e il vicepremier cinese Liu He, per cui le due parti sono sempre più vicine a definire il testo dell’accordo.

 

Valute e materie prime

Nel fine settimana, il primo ministro britannico Theresa May ha affermato che continuerà a lavorare su un piano congiunto per la Brexit con il leader laburista dell’opposizione, Jeremy Corbyn. La May ha già riferito di aver fatto pochi progressi ma spera di poterne portare di nuovi mercoledì prossimo, alla riunione del Consiglio europeo che prenderà in considerazione una richiesta del Regno Unito di estendere la scadenza dell’articolo 50 al 30 giugno. La Banca centrale indiana (Rbi) ha tagliato, per la seconda volta nel 2019, il tasso di riferimento principale dello 0,25% portandolo al 6% con una decisione largamente attesa dal mercato. Prezzi del petrolio in rialzo ai massimi da novembre 2018 in scia ai conflitti militari in atto in Libia e per il continuo taglio dell’offerta da parte dell’OPEC.

 

Outlook

In settimana occhi puntati alla riunione Bce che non dovrebbe portare novità sul fronte dei tassi di interesse. Gli investitori presteranno attenzione alla conferenza stampa del Governatore Mario Draghi che potrebbe fornire nuovi ed ulteriori dettagli sulle aste Tltro e sulle modalità, anticipate nelle scorse settimane, per limitare l’impatto sulle banche dei tassi di interesse negativi. L’Italia sarà motivo di interesse per gli investitori con il Governo che dovrebbe approvare il DEF 2019 con l’aggiornamento, al ribasso, delle proiezioni macroeconomiche.

Nelle bozze circolate lo scorso weekend, il Tesoro prevede una crescita del Pil di appena lo 0,2%, che potrebbe salire fino a 0,3-0,4% grazie a misure antirecessive mentre il deficit è atteso salire al 2,4%. Le suddette modifiche non dovrebbero essere market movers in quanto già circolano da diverso tempo, mentre un tasto dolente sarà quello del debito pubblico che dovrebbe essere visto salire ulteriormente fino al 132,6%, un livello che può portare alla procedura di infrazione Ue.

In questo contesto l’Italia affronterà le aste di medio-lungo in cui verrà offerto, tra gli altri, il nuovo Btp benchmark settennale. Le aste dovrebbero essere sostenute da oltre €11 miliardi di scadenze. Sulla Brexit l’alta incertezza favorirà un approccio day-byday da parte degli investitori propensi ad evitare di prendere posizione sulla sterlina.

Negli Usa inizia la stagione delle trimestrali inerenti il primo trimestre 2019. I primi big players a finire sotto i riflettori saranno venerdì prossimo JPMorgan e Wells Fargo che dovranno smentire le previsioni non ottimistiche che alcune investment banks, in primis Morgan Stanley, hanno sugli utili attesi per il primo trimestre. Secondo Morgan Stanley anche se non c’è una recessione dell’economia, potrebbe esserci quest’anno una recessione degli utili. Di interesse per gli investitori anche i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della FED che saranno diffusi mercoledì sera.

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