Enel può tentare un recupero dopo la trimestrale

I conti di Enel (quasi 62 miliardi di capitalizzazione in borsa) non deludono il mercato, anzi: mentre gli uomini di Equita Sim (“buy” con prezzo obiettivo di 8,1 euro per azione) parlano di indicazioni “incoraggianti” giunte dal management e ritengono che nel complesso “Enel sia ben posizionata per poter assorbire gli effetti Covid-19 con impatti limitati sulla profittabilità”, il titolo segna +2% sopra i 6,19 euro in avvio di giornata contro un indice Ftse Mib che guadagna meno di un terzo (+0,64%).

I dati dei primi tre mesi dell’anno, al netto degli “one off” positivi in Spagna ( 350 milioni di euro di reversal provision) sono apparsi in realtà appena al di sotto delle attese, con un Ebitda di circa 4741 milioni (+6,4% su base annua) che però escludendo la voce straordinaria sarebbe stato pari a circa 4,4 miliardi contro i 4,5 miliardi attesi dal consenso, un utile netto ordinario di 1,281 miliardi (+10,5%) che senza gli “one off” si sarebbe fermato a circa 1,1 miliardi (consensus: 1,2 miliardi) e un indebitamento netto di 47,1 miliardi dai 45,18 miliardi di fine 2019, dopo 1,87 miliardi di investimenti e 2,18 miliardi di dividendi.

Come detto ad analisti e mercati, che già scontavano l’impatto dell’emergenza coronavirus, sono piaciute soprattutto le indicazioni del management che ha confermato la guidance 2020-22 pur senza indicare alcun target specifico per il 2020 a causa delle numerose incertezze sugli effetti Covid-19, sui cambi e su eventuali ulteriori “one-off”. Ad oggi Enel prevede un impatto negativo dei cambi di circa 500 milioni sull’Ebitda e di circa 150 milioni sull’utile, in parte compensati da un effetto positivo sullo stock di debito di circa 200 milioni.

Il management ha poi segnalato di prevedere una accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili, specie in America Latina e Nord America, a supporto della crescita industriale e finalizzati a guidare la decarbonizzazione, oltre all’ulteriore progressiva digitalizzazione della rete sia in Italia sia in America Latina. Per le rinnovabili il quadro dovrebbe farsi interessante anche in Europa, dove la Commisione Ue punta ad un rilancio degli investimenti a sostegno della ripresa economica del vecchio continente.

Il quadro tecnico

Dal punto di vista tecnico il titolo Enel (che sugli attuali livelli conserva un guadagno dell’8% su base annua, nonostante un calo di circa il 25% negli ultimi tre mesi) dopo aver arrestato la caduta delle quotazioni ed essere entrato in un trend neutro-laterale, sembra stare preparandosi ad un recupero, per quanto sia lo Stocastico sia l’indicatore di forza relativa (Rsi) si mantengano ancora nella parte inferiore delle rispettive bande d’oscillazione.

Sinché le quotazioni si manterranno sopra i 6 euro l’ipotesi che il trend torni positivo resterà comunque valida, con primissimi obiettivi a 6,37 e poi a 6,69 euro per azione (va ricordato che prima della violenta correzione di inizio marzo il titolo oscillava tra i 7,75 e gli 8,50 euro). Al ribasso i primi supporti sono attorno a 5,9 e poi a 5,8 euro e segnerebbero la conferma del mantenimento delle quotazioni nel trend neutro-laterale.

Ai livelli di stamane il titolo sta tuttavia dando un primo segnale molto interessante, essendosi le quotazioni riportata sia sopra la media mobile veloce a 7 giorni (ormai a 6,142 euro) sia sopra quella più lenta a 14 giorni (a 6,092 euro), entrambe sia pure debolmente inclinate positivamente a conferma del tentativo di recupero in atto. La graduale riapertura di una prima serie di attività produttive potrebbe sostenere il mood del mercato e rafforzare tali segnali già nelle prossime sedute.

Enel in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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