Esprinet: i nuovi target di mettono le ali al titolo

Che le piccole capitalizzazioni potessero andare anche meglio delle blue chip in queste settimane estive era un pensiero comune di molti broker già a inizio mese. Il perché è legato al maggior grado di apertura sui mercati esteri di molte “multinazionali tascabili” che le rende meno esposte alla persistente debolezza della domanda in Italia, ma anche al fatto che con dimensioni ridotte eventuali sorprese positive possono avere un impatto amplificato sui prezzi.

La conferma di questa regola è data oggi da Esprinet (145 milioni di capitalizzazione), sospesa al rialzo dopo i primi scambi di giornata con un rialzo teorico superiore al 10% dopo che il distributore di computer, server e software, attivo in Italia e Spagna, ha presentato un nuovo piano industriale che stima un Ebit 2019 tra 38 e 42 milioni di euro, in forte crescita rispetto al 2018 (di poco superiore ai 19 milioni di euro), mentre per il triennio 2020-2021 si prevede un ulteriore costante miglioramento della marginalità e dell’Ebit.

Esprinet a Piazza Affari

Ai livelli attuali (oggi il titolo vola a 3 euro, avendo chiuso ieri a 2,75 euro per azione) il titolo tratta poco più di 5,25 volte gli utili per azione normalizzati, ovvero 0,56 volte il valore contabile tangibile e 1,22 volte i flussi di cassa dell’esercizio appena trascorso. Valutazioni che appaiono particolarmente prudenziali e che risentono del calo delle quotazioni che a ieri sera era pari a -24,55% su base annua ovvero a -22,3% da inizio 2019.

Da notare come dagli ultimi numeri di Esprinet già si inizia a intravedere un miglioramento che potrebbe consentire all’azienda di centrare gli obiettivi, ambiziosi, del nuovo piano. Il margine di utile netto, pari a 12 mesi al 4,70%, è infatti risalito da inizio anno al 4,78%, mentre il Ros (Ritorno sulle vendite) da 0,37% è passato a 0,39%. Qualche perplessità semmai è data dall’andamento del fatturato, salito nell’ultimo trimestre del 12% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso contro un valore medio degli ultimi 5 anni del 12,26%, mentre il tasso di crescita dell’Ebitda è a sua volta risultato pari al 4,47% contro il 5,35% della media degli ultimi 5 ani.

In ogni caso Esprinet dal 2020 si aspetta livelli di Roce (Ritorno sul capitale impiegato) “significativamente più elevati del costo del capitale”, il che dovrebbe tradursi in un miglioramento della marginalità. La strategia di Esprinet punta a migliorare il servizio alla clientela tramite una rinnovata focalizzazione sulla “customer satisfaction”, una crescita nei segmenti ad alto valore aggiunto e lo sfruttamento della leadership acquisita per la riduzione del livello di investimenti in capitale circolante.

Ultimo ma non trascurabile dettaglio, Esprinetà avvierà dal mese entrante un piano di acquisto azioni proprie fino ad un massimo di 1.470.217 azioni (il 2,8% del capitale sociale), nell’ambito del mandato conferito dall’ultima assemblea dei soci di acquistare fino a un massimo di 2.620.217 azioni (il 5% del capitale) in una o più volte. Su Esprinet Banca Imi, ha un giudizio di “buy” (acquistare) con un target price di 6 euro che se centrato implicherebbe di fatto il raddoppio delle quotazioni del titolo.

I giudizi degli analisti su Esprinet

Gli analisti tecnici finora sono apparsi molto prudenti sul titolo consigliandone la vendita a brevissimo/breve termine, anche se nelle ultime sedute si è notato qualche primo recupero accompagnato da un leggero incremento dei volumi di scambio, compatibile dunque con una possibile inversione positiva del trend. Più deludente resta per ora il quadro tecnico a medio/lungo termine che risente ancora della fase di discesa dei prezzi e che potrebbe vedere prima di un’eventuale inversione una fase laterale più o meno prolungata con tentativi di recupero e successive nuove prese di beneficio.

A cura di Luca  Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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