Eur/Usd: le previsioni dell’analisi grafica

A cura di Mario Valentino Guffanti CFTe – Vice President SAMT 

Se osserviamo il grafico storico del cambio EUR-USD dal 2005, possiamo notare che la curva del tasso di cambio è all’interno di un canale con un’inclinazione negativa, e la parte superiore dello stesso è stata toccata per l’ultima volta alla fine del 2017 (1). Successivamente, il livello dei prezzi è sceso, formando nell’ultimo periodo un pattern testa e spalle, ma i prezzi non sono mai riusciti a sfondare la neckline (2).

Se osserviamo il grafico in un periodo più recente partendo dal 2015, notiamo che la parte finale della curva del prezzo immediatamente dopo il pattern testa e spalle, suggerirebbe la formazione di un altro pattern identificabile in un cuneo discendente, che avrebbe in genere una connotazione rialzista. Abbiamo quindi una sequenza di due pattern, il primo ribassista e il secondo rialzista.

In generale, è abbastanza difficile fare previsioni sull’andamento futuro delle curve dei prezzi delle valute: sono infatti le decisioni delle Banche Centrali, a volte inattese, che possono favorire l’andamento in una direzione piuttosto che in un’altra.

Tuttavia, si può notare che l’analisi grafica può suggerirci alcune informazioni interessanti: ogni volta che l’oscillatore si appiattisce (vedi punti da 1 a 3), nel periodo successivo la curva dei prezzi ha movimenti esplosivi con un forte aumento di volatilità. Generalmente, quando la curva dei prezzi è al di sopra della media mobile a 200 giorni, il movimento è al ribasso. L’opposto accade quando il prezzo è al di sotto della media mobile, che è il caso attuale. Si noti che il livello di 1.15 è un livello di resistenza di medio termine (a).

Per quanto le indicazioni tecniche propendano per un futuro movimento al rialzo, saranno poi le Banche Centrali con le loro manovre a fornire l’impulso direzionale alla curva. E’ invece più probabile l’indicazione di un prossimo aumento della volatilità, con un forte movimento di prezzo.

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