Euro sul filo del rasoio. L’analisi settimanale sul mercato Forex di Giovanni Maiani (Siat)

L’Euro Index (indice di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina) sta interessando, come anticipato la scorsa settimana, “un importante supporto” e, a tale appuntamento, non poteva mancare l’Efficiency Index che si trova in una situazione identica.

Il benchmark sta mettendo sotto pressione il supporto del canale ascendente in essere dal mese di febbraio 2020 e ha appena generato “un segnale di presa di beneficio cautelativa” visto che si è riportato, anche se di pochissimo, al di “sotto del massimo relativo realizzato durante lo scorso mese di agosto”.

Lo scenario puramente tecnico è duramente messo alla prova, ma non è ancora compromesso e l’indice fa ancora in tempo a rimbalzare, ma non deve farsi troppo attendere per non scoraggiare i detentori di posizioni long. Arriviamo tuttavia liquidi e “liberi” in questo contesto potenzialmente pericoloso e, soprattutto, dopo un intero anno sotto il segno del recupero.

Avremo un segnale di ripresa in caso di ritorno al di sopra dei massimi dell’anno, fa un po’ ridere perché siamo ancora a gennaio, ma questo consentirebbe di cancellare le ultime due candele ribassiste. Invece, una chiusura settimanale negativa, sarebbe la 3° consecutiva, dovrebbe rappresentare un segnale short, anche se valido in un’ottica di breve periodo.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, soltanto nel 30% dei casi (in netto crollo rispetto al precedente 61%) la divisa europea è in un contesto rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano un calo di -2.28% dell’euro nei confronti dello Zar. Osserviamo pertanto una situazione generale in deprezzamento.

La situazione dell’euro è ancora moderatamente rialzista, ma dopo la presa di beneficio, un ulteriore calo, a livello settimanale, potrebbe pertanto favorire l’inizio di una fase di inversione di breve periodo.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd tenta di rimbalzare dal supporto dinamico di 1,20. Attenzione alla tenuta di tale importante livello. L’Eur/Try potrebbe tentare di rimbalzare sopra 9,15. L’Eur/Rub è in equilibrio precario sopra 88. L’Eur/Nzd testa la resistenza di 1,71. L’Eur/Nok rallenta la discesa attorno a 10,30. L’Eur/Krw si appresta a rimbalzare. L’Eur/Hkd rimbalza dall’importante 9,30. L’Eur/Czk si mantiene con difficoltà sopra 26,10.

Ci sono alcuni tentativi di rimbalzo dell’euro e test di importanti supporti. La situazione è delicata, ma ricca di opportunità.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Try potrebbe rafforzarsi oltre 7,55/60. L’Usd/Sek testa la resistenza dinamica, in essere dal mese di marzo 2020, a 8,45/50. L’Usd/Rub consolida sotto la resistenza di 74,50. L’Usd/Nzd tenta il rimbalza, ma attenzione ai livelli attuali. L’Usd/Nok trova un ostacolo a 8,65. L’Usd/Krw consolida in range tra 1.080 e 1.110 circa.

Il dollaro Usa cerca il recupero, ma trova spesso degli ostacoli difficili da oltrepassare.

Trade opportunity

Oggi riprendo l’analisi pubblicata lo scorso 23 dicembre (https://www.finanzaoperativa.com/il-futuro-delleuro-e-adesso-il-quadro-tecnico-sul-forex-di-giovanni-maiani-siat/) e relativa all’Eur/Aud.

Di seguito riporto per comodità la precedente strategia operativa:

“Long sopra 1.63 con obiettivi 1.643/7 e 1.659, poi 1.675 e 1.692. Short solo sotto 1.60 con obiettivi 1.582 e 1.568/55. L’area 1.60/3 potrebbe essere dedicata allo scalping; vedi anche in caso di mancato superamento di 1.626/630”.

Nel nostro caso, il cedimento di 1.60 ha favorito qualche short e il raggiungimento del 2° obiettivo posto a 1.568/55 (realizzato 1.5593).

In effetti, l’euro si è indebolito nei confronti dell’Aud, ma il raggiungimento dell’obiettivo come sopra ha favorito un’immediata reazione positiva della moneta europea che mette a segno, al momento, le prime tre candele bianche, quindi rialziste.

L’euro ha accusato un nuovo minimo dall’inizio del mese di dicembre 2018 e non sembra, almeno per il momento, intenzionato a scavare ulteriormente tra i minimi storici.

Tuttavia, lo scenario puramente tecnico rimane ribassista e ogni fase discendente necessità di rimbalzi fisiologici per svilupparsi nel tempo.

Pertanto, solo il ritorno confermato al di sopra del precedente 1.60 potrebbe costituire un segnale di inversione rialzista, anche se di breve periodo. Fino ad allora, ogni rimbalzo potrebbe costituire un’opportunità per nuovi short.

Propongo una nuova strategia operativa.

Short in caso di mancato superamento di 1.590/600 e sotto 1.560 con obiettivi rispettivi 1.565/0 e 1.525, poi 1.500 e 1.485/60.

Long solo sopra 1.600 con obiettivi 1.630 e 1.643/7, poi 1.659 e 1.675/92. I precedenti livelli della strategia long sono invariati.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
[email protected]

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