Fca, pochi segnali positivi dalle immatricolazioni ma il titolo piace

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) cerca di resistere sopra la soglia dei 12 euro per azione superata nelle ultime sedute (nell’ultima settimana il titolo ha guadagnato il 7,5% riducendo al 4,5% la perdita a 12 mesi), nonostante ulteriori segnali negativi dall’andamento delle vendite in Europa. Secondo i dati della European Automobile Manufacturers Association (Acea), infatti, a settembre le vendite nella Ue+Efta sono cresciute del 14,4% a 1.285.494 nuovi veicoli. Una performance positiva che peraltro, fanno notare gli analisti di Banca Imi, bneneficia della “base favorevole di confronto dal momento che a settembre 2018 le immatricolazioni erano scese del 23,5%”.

Il dato consente comunque di limitare all’1,6% il calo nei primi nove mesi dell’anno rispetto all’analogo periodo del 2018, con un totale di 12.115.927 nuove immatricolazioni. Nel caso di Fca sia su base mensile sia sui nove mesi si nota un andamento peggiore del mercato: +12,8% a 69.467 unità in settembre, -10,2% a 740.990 vetture nei nove mesi. La quota di mercato è così calata dal 6,7% al 6,1% e il gruppo guidato da Michael Manley è scivolato al settimo posto nella classifica produttori, alle spalle di Volkswagen (24,4% di quota di mercato), Psa (16,1%), Renault (10,4%), Hyundai (6,8%), Bmw (6,4%) e Daimler (6,2%).

Manley deve dunque sperare che i segnali positivi di alcuni dei brand del gruppo si rafforzino e invertano una tendenza negativa che ormai pare consolidata nel vecchio continente. In particolare in settembre hanno ottenuto incrementi migliori di quello medio di mercato Lancia/Chrysler (+23,3% ma con sole 4.163 unità, +29,2% da inizio anno con 45.806 vetture), Jeep (+18,1% con 11.845 unità nel mese, +0,8% da inizio anno con 132.365 unità) e Alfa Romeo (+25,9% a settembre ma con sole 4.140 unità, ma ancora -41,8% con appena 41.3787 vetture da inizio 2019).

Il giudizio degli analisti su Fca

In alto mare resta proprio il marchio Fiat, cui evidentemente non basta il buon andamento della Cinquecento in Italia, con 48.912 vetture immatricolate a settembre (+10,8%) ovvero 515.952 da inizio anno (-11%). In attesa di capire se ripartiranno le trattative per un’alleanza con Renault (che nel frattempo ha dato il benservito al Ceo Thierry Bolloré, che qualche mese fa si era messo di traverso all’ipotesi di un matrimonio tra i due gruppi) o anche con Psa, gli analisti fondamentali restano prudenti sul titolo, con ben 14 giudizi neutrali (“hold”) a fronte di 9 positivi (4 “buy” e 5 “outperform”) e due negativi (un “underperform” e un “sell”).

Per una volta sembrano più ottimisti gli analisti tecnici che se fino a qualche seduta fa segnalavano il permanere del titolo in un trend neutrale a brevissimo termine e moderatamente positivo a breve, ora sottolineano l’incremento dei volumi di scambi in occasione degli ultimi recuperi di prezzo e parlano di un titolo interessante che potrebbe valere la pena di acquistare a questi livelli di prezzo con obiettivi in area 12,9-13,5 euro. Se poi la corsa dovesse proseguire e le quotazioni riportarsi sopra i 13,8-13,85 euro si potrebbe incrementare la posizione con obiettivo sui 15-15,5 euro per azione. In entrambi i casi meglio sempre premunirsi con una stop loss, rispettivamente a 10,9-11 euro e a 12,75-12,85 euro per azione.

L’andamento del titolo Fca a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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