Fed: i mercati temono un “Jean-Claude Trichet 2008”

Di Eric Vanraes, Fixed Income portfolio manager di EI Sturdza

I toni della banca centrale Usa lasciano presagire un atteggiamento ancor più da colomba da parte di Washington, che dovrebbe operare un solo rialzo nel corso del prossimo anno, con la possibilità addirittura di vedere un nuovo allentamento della politica monetaria prima del 2020.

Per ora si deve aspettare la reazione dei mercati azionari. Adesso dobbiamo aspettare la reazione dei mercati azionari. Se lo S&P 500 rimane oltre i 2.400 punti, la curva dei Treasury potrebbe stabilizzarsi sui livelli attuali, ma se la barriera non regge si potrebbe scendere fino a 2.100 e i rendimenti dei titoli di Stato Usa scenderebbero drammaticamente. Nel frattempo ciò che sta scendendo è l’inflation breakeven a 30 anni, ovvero il tasso d’inflazione implicito nelle quotazioni di un titolo indicizzato che permette al rendimento a scadenza dello stesso titolo di uguagliare quello di un bond a cedola fissa di analoga vita residua. Ciò è un segnale dell’inquietudine dei mercati che temono un passo falso da parte della Fed, quello che in Europa chiamiamo un “Jean-Claude Trichet 2008”, quando la Bce ha preso la stupida decisione di operare un rialzo dei tassi nel luglio 2008.

In tutto ciò, l’atteggiamento della Fed secondo Vanraes non aiuta Mario Draghi: la Bce potrebbe trovarsi costretta a dare il via a un Quantitative Easing 2 già nella seconda parte del 2019.

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