Fed, Powell ha scelto di tenere un tono più restrittivo

Nel corso della riunione di ieri, la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di interesse negli Stati Uniti. Lo statement conteneva alcune piccole modifiche oggettive a fronte di un forte PIL del primo trimestre, ma sono stati rilasciati dati più soft in termini di inflazione rispetto all’ultima riunione.

“I mercati erano in attesa di indizi su un taglio “precauzionale”, ma la dichiarazione non ha dato alcun segnale in merito – afferma  Anna Stupnytska, Global Economist di Fidelity International – dopo una serie di indicazioni “accomodanti” nella riunione di marzo, tra cui le revisioni al ribasso delle proiezioni, l’aggiornamento del grafico dot senza aumenti nel 2019 e l’annunciata fine del deflusso di bilancio (Quantitative Tightening), il messaggio della Fed è stato di pazienza e continuità della sua posizione attuale”.

Durante la conferenza stampa, Powell ha scelto di tenere un tono più restrittivo

Attribuendo l’inaspettato calo dell’inflazione core di quest’anno a “fattori transitori” e non evidenziando, al momento, molta preoccupazione circa il quadro inflazionistico attuale. In merito alla possibilità di un taglio dei tassi, Powell ha semplicemente sottolineato che il Comitato è soddisfatto dell’attuale posizione politica, non offrendo quindi ai mercati molto altro a cui aggrapparsi. Il Presidente ha, inoltre, riconosciuto che le correnti negative contrarie a cui l’economia americana ha dovuto far fronte all’inizio dell’anno sono ora più moderate, confermando quindi che non è necessario nessun adeguamento della politica.

“Nel complesso – spiega Stupnytska – il messaggio generale della riunione di ieri è stato chiaro e semplice: la Fed rimane saldamente in attesa per il momento. Con un occhio sempre attento alla riduzione dei tassi, riteniamo che la Fed rimarrà probabilmente nella modalità “wait and see” nel 2019. Oltre a ciò, la combinazione di condizioni finanziarie più semplici, il continuo irrigidimento del mercato del lavoro e un leggero miglioramento della crescita e dell’inflazione potrebbero richiedere un altro cambio di rotta, riportando la Fed sulla traiettoria di normalizzazione della politica nel 2020. Questo rimane il nostro caso di base. I mercati potrebbero mostrarsi vulnerabili, considerate le condizioni attuali di nessuna variazione dei tassi di interesse”.

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