Flessibilità e diversificazione gli antidoti all’incertezza dello scenario economico

“Lo scenario economico globale è ancora sotto il segno del Grande Divario“. Ad affermarlo è Carlo Benetti, responsabile Market Research, di GAM Italia SGR, che in occasione dell’incontro Bund, dollaro e petrolio: scelte di investimento e trappole mentali alla prova della grande inversione ha poi spiegato: “Grande Divario nella velocità della crescita nelle diverse aree del mondo e di conseguenza nelle politiche monetarie, soprattutto nelle due sponde dell’Atlantico. E il divario tra Fed e BCE determina il diverso comportamento delle strutture dei rendimenti a scadenza e i rapporti valutari. Nelle ultime settimane la normalizzazione dei rendimenti dei titoli governativi europei si è avviata con escursioni in realtà decisamente anomale. L’ingente massa di liquidità in giro per il mondo alla ricerca di investimenti remunerativi continuerà ad essere origine di forti correzioni e di brusche inversioni”.

I risparmiatori – ha inoltre sostenuto l’analista – devono quindi acconciarsi a convivere con elevata volatilità e, soprattutto, abbandonare l’idea che la sicurezza del rendimento si trovi ancora negli strumenti tradizionalmente sicuri. Piuttosto diversificazione, flessibilità e orizzonte temporale sono l’antidoto all’incertezza dello scenario. L’investitore deve evitare scommesse direzionali. Nel racconto di Edgar Allan Poe Una discesa nel Maelstrom, un marinaio si salva dal naufragio aggrappandosi ad un barile vuoto che lo risporta in superfice. Per noi di GAM italia SGR il barile vuoto è disponibile per l’investitore attraverso la strategia Multi Asset che garantisce  la massima diversificazione (in azioni, bond, strumenti monetari, materie prime, valute, partecipazioni immobiliari, strategie alternative) con la più ampia flessibilità di gestione all’interno di una cornice di rischio rigorosamente sotto controllo.”

“La strategia seguita dal fondo multi asset, multi strategy e multi manager JB Multi Asset Strategic Allocation si candida ad essere un naturale sostituto dell’investimento a basso rischio, offrendo maggiore diversificazione di portafoglio e un’asset allocation tattica e dinamica modulabile in base alle condizioni di mercato.” Commenta Massimo De Palma, Responsabile asset management di GAM (Italia) SGR e a capo del team MACS (Multi Asset Class Solutions) a cui è affidata la gestione del fondo.

“Il limite contrattuale di rischio (VaR massimo mensile 3%) e l’approccio contrarian che prevede il controllo della volatilità nelle fasi di picco e l’aumento degli asset rischiosi nelle fasi di discesa della volatilità di mercato si combinano con un ampio spettro di strumenti. L’idea è quella di selezionare le strategie più interessanti, implementandole attraverso l’utilizzo di titoli diretti o investendo in prodotti della casa o di gestori esterni con l’obiettivo di rendere più efficiente il portafoglio. Tra questi, la componente azionaria ha dei limiti all’interno dell’asset allocation, dettati dal budget di rischio a disposizione”.

“La parte alternativa del nostro portafoglio è importante perché ci permette di decorrelarlo e di limitare la volatilità. L’esposizione azionaria storica del JB MuSA non ha mai superato il 30% (oggi è al 20%) ed è tipica di un profilo conservativo, piuttosto diffuso oggi nei portafogli degli investitori italiani»

Il JB Multi Asset Strategic Allocation (JB MuSA) si propone quindi come alternativa: agli investitori più prudenti offre la possibilità di conseguire un rendimento nel medio termine paragonabile a quello ottenibile qualche anno fa sui titoli governativi italiani, assumendo  un livello di rischio controllato; se inserito in portafogli con basso livello di diversificazione, consente di ampliare il ventaglio di strumenti a disposizione attraverso un’unica soluzione (‹‹gestione patrimoniale private accessibile a tutti››), agli investitori che hanno “paura del mercato azionario” permette di introdurre l’asset class azionaria in portafoglio mantenedo un regime di volatilità contenuto (esposizione azionaria storica del JB MuSA 0-30%, tipica di un profilo conservativo piuttosto diffuso oggi nei portafogli degli investitori italiani).

Attualmente il fondo, come già menzionato, ha un’esposizione azionaria di circa il 20%, diversificata per temi, aree geografiche (Europa, USA, Asia) e tipologia di strumenti utilizzati (ETF, fondi a gestione attiva, singoli titoli). In questa fase il mercato azionario ha raggiunto livelli di valutazione leggermente superiori alla media storica (eccetto il Giappone), ma continua ad avere valutazioni interessanti relativamente all’investimento obbligazionario.

Sui bond il team di gestione mantiene un profilo di duration contenuto, al fine di limitare la sensibilità di portafoglio rispetto ad un irripidimento della curva. Per questa ragione, in questi ultimi mesi i gestori hanno privilegiato l’investimento in nuove emissioni a tasso variabile e, data l’attuale incertezza dello scenario, mantenuto una percentuale significativa di liquidità (7%), derivante dai flussi di sottoscrizione ricevuti. Sul segmento high yield, sia europeo che globale i gestori confermano le posizioni, con un’attenzione particolare al debito subordinato. Sulla componente alternativa, oltre a strategie sulla volatilità l’invesimento è su long/short equity e prodotti obbligazionari a ritorno assoluto. Vengono infine utilizzati metalli preziosi per proteggere il portafoglio da rischi geopolitici.

“In questo scenario economico globale, caratterizzato da molte insidie, la percezione degli investitori è spesso molto distante dalla realtà effettiva e l’emotività resta il fattore principale da gestire nel processo di investimento. Per questa ragione nel 2012 abbiamo dato vita, assieme all’Università Ca’ Foscari, al Laboratorio di Economia Sperimentale dove una ventina di ricercatori conduce ricerche avanzate sul comportamento degli individui in ambito economico, ed avviato la collaborazione con il professore emerito Legrenzi.” Ha detto Riccardo Cervellin, Amministratore Delegato di GAM Italia SGR, che prosegue: “A questo nostro impegno si collega un appuntamento settimanale, dedicato agli intermediari finanziari e agli investitori, con la rubrica “I soldi in testa”, pubblicata ogni giovedi sul nostro sito. Inoltre, giriamo l’Italia incontrando i nostri partner con appuntamenti dedicati; incontriamo anche i risparmiatori finali in serate opportunamente organizzate con i partner, e nella gran parte di queste occasioni il professor Legrenzi continua a fornire il suo originale contributo di pensiero.  Ad esempio nel 2014 abbiamo partecipato a oltre 50 incontri nei quali abbiamo presentato anche i processi cognitivi degli individui, le illusioni cognitive e le conseguenze che tali illusioni possono avere nella gestione dei risparmi.

Cervellin ha poi citato un recente studio della Consob che mette in evidenza come solo il 6% del campione intervistato sia consapevole del ruolo che le emozioni giocano nelle scelte di investimento. Il riferimento all’emotività come fattore critico nel processo di investimento ha consentito a Paolo Legrenzi, Professore Emerito dell’Università Ca’ Foscari, di presentare il suo nuovo libro:  “Sei esercizi facili per allenare la mente”, pubblicato da Raffaello Cortina Editore, nel quale sono illustrati sei esercizi che nonostante la loro facilità “mandano in cortocircuito il nostro modo abituale di pensare” ha detto il Professor Legrenzi “la loro spiegazione aiuta a ragionare e comprendere i meccanismi con i quali pensiamo e decidiamo. Si tratta di meccanismi “democratici”, nel senso che colpiscono tutti gli individui indipendentemente dalla loro intelligenza o cultura, genere o provenienza, che si ripetono e condizionano i nostri comportamenti nella vita lavorativa e personale”. Il libro, che nasce dalla collaborazione del professore con GAM (Italia) SGR, si concentra sugli effetti che tali meccanismi hanno sulle scelte di investimento dei risparmiatori.

“La volatilità, la rapida mutevolezza dei mercati induce la gran parte dei risparmiatori a comportamenti erronei” conclude il professor Legrenzi.

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