Focus commodity: petrolio Brent

Il petrolio Brent potrebbe (condizionale più che mai d’obbligo in questa fase dal’alta volatilità) aver trovato un valido livello di supporto al quale appoggiarsi e dal quale provare a invertire al rialzo la rotta a 57,65 dollari per barile. Soprattutto in vista del prossimo meeting dell’Opec, in calendario a Vienna il prossimo 6 dicembre (e preceduto dall’appunto col G20, dove insieme a Russia ed Arabia Saudita, ci saranno anche gli Usa, in veste sia di produttore sia di consumatore) in cui il Cartello potrebbe decidere di tagliare l’offerta e sostenere così le quotazioni in caduta libera ormai da inizio ottobre.

Tuttavia, per poter assistere a un credibile recupero dei corsi, il Brent dovrà essere in grado di oltrepassare in area 63 dollari la resistenza statica di medio-lungo periodo.

Operativamente, oltre questo ostacolo i successivi target diventerebbero quota 67 in prima battuta e poi l’area a ridosso della soglia tecnica e psicologica dei 70 dollari. Attenzione però: è cruciale posizionare uno stop loss (o stop and reverse) estramente rigido a quota 57, livello al di sotto del quale si profilerebbe una nuova discesa delle quotazioni.

A Piazza Affari sul Brent sono disponibili i seguenti Etc: Etfs Brent Crude, Boost Brent Oil Etc, Boost Brent Oil 3x Leverage Daily Etp, Etfs Brent 1mth Oil Securities e al ribasso Etfs 1x Daily Short Brent Crude.

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