Frena il settore auto soffre. Ma la ripresa sarà pronta

Il settore auto premierà gli investitori più pazienti. “Secondo noi per chi ha una visione di lungo periodo la crisi innescata dal Coronavirus si è trasformata in una opportunità per mettere in portafoglio titoli del segmento automotive a prezzi scontati”, spiega Richard Hilgert, Senior equity analyst di Morningstar, secondo cui la domanda di veicoli leggeri, a livello mondiale, dovrebbe subire una discesa compresa fra il 17% e il 23% nel 2020 (rispetto al 2019) per poi arrivare a una ripresa superiore al 10% dal 2021 e a una stabilizzazione negli anni seguenti.

Andamento domanda veicoli leggeri
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“I danni subiti dal settore richiederanno tempo per essere riparati”, dice Hilgert. “Tuttavia non crediamo che si tratti una crisi strutturale del comparto auto”.

Il quadro per ogni regione
A livello regionale lo scenario è eterogeneo, anche se tutte le aree devono fare i conti con gli effetti della pandemia di Coronavirus.

-Prima dell’emergenza sanitaria, per la Cina, Morningstar prevedeva per il 2020 una crescita delle domanda di veicoli leggeri compresa fra il 4% e il 6% rispetto all’anno precedente. Ora l’outlook parla di un calo tra il 2% e l’8%. “Ci aspettiamo che il governo intervenga con qualche forma di stimolo che sblocchi le richieste che si erano fermate con l’arrivo della pandemia portando a una ripresa a partire dal secondo semestre di quest’anno”, dice l’analista.

-Negli Stati Uniti la domanda era partita bene, con vendite in progresso del 4,5% nei primi due mesi dell’anno. “Ora prevediamo un calo fra il 14% e il 20%”, dice l’analista. “Gli Usa hanno inserito i rivenditori di auto nuove nella lista delle attività essenziali e questo ha permesso a molti concessionari di riaprire in fretta. La decisione ha fatto sì che le vendite, nel periodo marzo-maggio, non fossero colpite duramente come è avvenuto in Europa, India e Brasile”.

-Nel Vecchio continente le previsioni parlano di un calo del fatturato compreso fra il 29% e il 35%. “Molti rivenditori della regione sono stati in lockdown tra un mese e un mese mezzo più a lungo rispetto a quelli americani”, dice l’analista. “A questo va aggiunto che il mercato è condizionato anche dalla necessità da parte dei costruttori di vendere più veicoli elettrici per venire incontro alle stringenti regole sull’inquinamento dell’Unione europea, oltre che dai problemi che arriveranno con Brexit e dalle tensioni commerciali con gli Usa”.

-In Giappone le vendite di veicoli leggeri dovrebbero calare in un intervallo compreso fra il 15% e il 21%. “Le richieste erano già in discesa prima della pandemia a causa delle alte tasse sui consumi”, dice l’analista.

-Per quanto riguarda l’India, le previsioni parlavano di un tentativo di recupero dopo il calo arrivato con la recessione del 2019. “Tuttavia, il lockdown è stato molto rigido nel paese. Tanto da portare a zero le vendite nel mese di aprile”, dice l’analista. “Le nostre stime per quest’anno parlano di un calo della domanda tra il 28% e il 34%”.

-Prima della pandemia il Brasile stava proseguendo il recupero iniziato nel 2017 grazie alle riforme del lavoro e delle pensioni che avevano dato una spinta all’economia. “Prima dell’emergenza i nostri calcoli prevedevano un aumento dell’8%-10%”, dice l’analista. “Dopo l’arrivo del Covid-19 abbiamo dovuto aggiornare l’outlook e ora prevediamo un calo della domanda che può andare dal 26% al 32%”.

-La domanda in Russia dovrebbe scendere del 23%-29% e non solo per colpa del Coronavirus. “All’inizio del 2019 c’è stato un aumento dell’Iva che aveva iniziato a far ridurre la domanda di veicolo leggeri”, dice l’analista. La situazione è poi peggiorata con il lockdown”.

Domanda auto per regione (Alto: milioni di unità. Basso: variazione % YoY)

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