Ftse Mib, atteso un nuovo picco al ribasso prima di una ripresa. I titoli da monitorare

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com del 28 marzo 2018

L’indice Ftse Mib sta provando a reagire dopo l’ennesimo test di area 22.000 che però sembra in grado di contenere la spinta ribassista. Si aspetta un recupero o una rottura decisa del livello appena segnalato?

Premetto che in questa fase, più che mai, è molto difficile dare una risposta certa e fornire indicazioni che trovino poi un dato riscontro, vista la forte incertezza del mercato.
A mio parere il Ftse Mib potrebbe anche scendere sotto i 21.900 punti, dove troviamo il supporto statico di breve-medio termine, con una escursione dei corsi fino alla zona compresa tra i 21.500 e i 21.600, minimi segnati a inizio marzo. In caso di raggiungimento di questa soglia potremmo assistere ad un’inversione rialzista che potrebbe essere anche molto rapida, al netto di evento esogeni eccezionali. Il Ftse Mib dai minimi potrebbe risalire la china dapprima verso i 22.000 punti e in seguito al test in zona 22.500 della media mobile a 21 sedute, superata la quale ci sarà spazio per un recupero fino alla soglia dei 23.000, dove troviamo una resistenza statica di medio-lungo termine.
La mia view quindi è ribassista nel breve, ma il sentiment di fondo rimane positivo: in sostanza mi aspetto un picco speculativo al ribasso, dopo il quale il Ftse Mib potrebbe tornare a rialzare la testa.

Tra i bancari come valuta l’attuale impostazione di Ubi Banca e Banco Bpm?

Ubi Banca sta tentando di confermare la tenuta del supporto statico di medio periodo in area 3,6 euro e fino ad ora ci è riuscito. La conferma di un’inversione credibile e duratura la si avrà solamente con l’incrocio al rialzo a quota 3,8 euro della trendline discendente che da fine gennaio impedisce ai corsi di avviare uno stabile uptrend.
A quota 3,8 euro proprio ora passa anche la media mobile a 21 periodi e oltre il livello appena segnalato avremmo degli obiettivi a 4 euro prima e successivamente a 4,2/4,3 euro.

Non molto diverso il discorso per Banco Bpm che sta tentando di confermare la tenuta del supporto statico in area 2,75/2,8 euro. L’eventuale conferma potrebbe favorire un’inversione rialzista con obiettivi in area 3/3,1 euro in primis e in seguito a 3,2/3,3 euro.
Al ribasso sarà importante la tenuta dei 2,75 euro, visto che una rottura di tale soglia andrebbe a negare lo scenario rialzista appena descritto.

StM oggi sta subendo un pesante sell-off che lo vede tornare a ridosso dei 18 euro. Vista l’impostazione generale del titolo, questa caduta dei corsi si può leggere come un’occasione d’acquisto?

Stando ai fondamentali direi che la discesa sarebbe un’opportunità d’acquisto, perchè la miccia è partita dai cosiddetti FANG, con i quali StM ha ben poco da spartire. Le vendite odierne potrebbero essere delle prese di beneficio molto accentuate, ma dal punto di vista tecnico il segnale inviato oggi è molto negativo. StM sta infatti creando un brutto segnale con la violazione a quota 18,6 euro del supporto dinamico ascendente di breve-medio termine. Prima di valutare nuovi ingressi aspetterei ulteriori flessioni verso i 17,5/17,45 euro, dove troviamo il primo supporto statico di un certo rilievo.

Le utilities oggi stanno vivendo una seduta molto positiva: a quali titoli del comparto consiglia di guardare ora?

Sto seguendo Italgas che ha confermato di recente in zona 4,7 euro il superamento della trendline discendente che da fine dicembre scorso impediva ai corsi di intraprendere uno stabile trend rialzista.
In seguito il titolo si è messo in trading range e questo movimento di consolidamento ha permesso agli indicatori di mantenersi distanti dalla zona di ipercomprato e al contempo ha creato le basi per un ulteriore allungo. In quest’ottica possiamo individuare un primo obiettivo a 5/5,06 euro e in seguito a 5,2/5,25 euro, superata la quale ci sarà spazio per un allungo verso il top di dicembre scorso a 5,35 euro.

Tra i titoli a minore capitalizzazione segnalo Iren che ha confermato la tenuta a quota 2,4 euro del supporto statico di breve termine. Un altro segnale rialzista generato oggi è dato dall’incrocio al rialzo a 2,45 euro della media mobile a 21 sedute. Questo, accompagnato dal fatto che gli indicatori tecnici non sono ancora entrati in zona di ipercomprato, anzi sono ancora sufficientemente distanti dalla stessa, potrebbe favorire un allungo verso quota 2,57 euro prima e in seguito in direzione dei 2,65/2,7 euro.

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