Ftse Mib incastrato in trading range. Le azioni sotto la lente

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e fondatore di FinanzaOperativa.com dell’11 settembre 2020

Il Ftse Mib sta provando a riportarsi verso area 20.000. C’è spazio per ulteriori recuperi nel breve?

In ottica di medio termine vedo uno scenario piatto a Piazza Affari, nel senso che il Ftse Mib resta incastrato in un trading range compreso tra i 18.300 e i 21.000 punti. Grosso mosso da inizio giugno scorso l’indice si sta muovendo all’interno di questa fase laterale.
Guardando più al breve termine notiamo che il Ftse Mib ha tentato di rimbalzare, dopo il test in area 19.250 del supporto dinamico ascendente. L’indice però non è riuscito a confermare l’incrocio al rialzo delle medie mobili a 21 e a 50 sedute che al momento transitano rispettivamente a 19.800 e a 19.900 punti. Prevedo un proseguimento del movimento laterale e in ottica di medio termine, nel caso in cui il Ftse Mib dovesse violare al ribasso il supporto dinamico in area 19.300, potremmo rivedere prima i 18.950 punti e poi il minimo della banda laterale di oscillazione in area 18.300. Al di sopra dei 19.900 punti il Ftse Mib potrebbe salire verso quota 20.500 punti prima ed eventualmente fino all’area dei 21.000. A Piazza Affari i rischi al ribasso permangono, ma non vedo nulla di drammatico per ora e sono più propenso a credere in un movimento laterale.

Unicredit oggi perde più di Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due bancari?

Unicredit si muove in una fase laterale da giugno scorso, al pari del Ftse Mib, con baricentro di oscillazione in area 8 euro, mentre il supporto è a 7,55 euro e la resistenza, quindi il limite superiore della fase laterale, è a 9,35 euro. Anche nel caso di Unicredit mi aspetto una continuazione del movimento laterale e solo l’eventuale superamento di area 8,5 euro sarebbe un segnale long di breve termine. Al contrario il cedimento del supporto a 7,8 euro potrebbe portare Unicredit verso il limite inferiore della fase laterale di cui parlavo prima.

Anche Intesa Sanpaolo è incastrato in un trading range e in questo caso il baricentro di oscillazione dei corsi è a quota 1,8 euro. Il supporto statico è in area 1,65 euro, mentre la resistenza è in area 1,9/1,95 euro. Per Intesa Sanpaolo si possono realizzare acquisti speculativi sul supporto e vendite sulla resistenza, non vedendo altri spunti operativi al momento.

ENI paga pegno all’arretramento del petrolio. Quali indicazioni ci può fornire per questo titolo?

ENI sta tentando di restare al di sopra del supporto statico posto a quota 7,35 euro e a mio giudizio potrebbe anche farcela, a patto che il petrolio non scenda ancora. Sopra quota 7,35 euro gli obiettivi per ENI sarebbero a 8,4 euro prima e in seguito l’area compresa tra 8,95 e 9,1 euro. Sotto 7,35 euro il titolo scenderà verso i 6,85 euro e successivamente in direzione dei minimi di marzo scorso a 6,25 euro.

STM oggi sale malgrado la chiusura negativa del Nasdaq Composite ieri. Cosa può dirci di questo titolo?

STM sta provando a rialzare la testa e ha beneficiato di un rimbalzo tecnico dopo il test del supporto dinamico ascendente di breve termine a quota 22,85 euro. Nelle ultime due sedute il titolo sembra aver confermato l’incrocio al rialzo delle medie mobili a 21 e a 50 sedute, coincidenti in area 24,9/25 euro. Questo, sommato al fatto che i volumi di scambio stanno aumentando e che gli indicatori tecnici sono ancora distanti dalla zona di ipercomprato, potrebbe favorire un ulteriore allungo di STM verso la soglia dei 28 euro. A chi volesse acquistare il titolo suggerirei di fissare uno stop loss a 25 euro.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Segnalo Unieuro che appare graficamente inserito in un canale ascendente dalla seconda metà di marzo scorso.

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