Ftse Mib: la discesa non è a ancora fine corsa. Cinque big cap sotto la lente

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e fondatore di FinanzaOperativa.com del 25 settembre 2020

Il Ftse Mib continua a scendere tanto da arrivare oggi ad un passo dall’area di 18.500 prima di risalire un po’. Si aspetta ulteriori cali nel breve?

Per il Ftse Mib a questo punto il supporto cruciale lo individuo a 18.320 punti e se terrà questo livello, si potrebbe assistere ad un rimbalzo tecnico almeno di breve tecnico. Questo riporterebbe l’indice al di sopra della soglia dei 19.000 punti e andrebbe così sostanzialmente ad ampliare la fase laterale iniziata a giugno scorso. Sopra area 19.000 per il Ftse Mib possiamo indicare dei target a 19.500 e a 19.770 punti, livelli dove transitano rispettivamente le medie mobili a 21 e a 50 sedute. Sotto i 18.320 punti invece la situazione diventerebbe seria per l’indice, con il rischio di ribassi fino ai 17.655 punti prima e ai 17.500/16.700 punti in seguito. Personalmente propendo per lo sviluppo di una fase laterale, ma solo dopo che il Ftse Mib sarà arrivato sui 18.320 punti, quindi nel breve mi aspetto nuovi cali verso questo livello.

Banco BPM brilla anche oggi sulla scia dei rumor che in qualche modo hanno coinvolto anche Unicredit che però perde terreno. Qual è la sua view su questi due bancari?

Dal punto di vista tecnico, per Banco BPM la conferma della tenuta del supporto a quota 1,23 euro, ha spinto i corsi ad incrociare al rialzo a quota 1,39 e a 1,4 euro le medie mobili a 50 e a 21 sedute. In ottica di breve potremmo anche assistere alla formazione di un movimento a V, con primo target in area 1,5/1,52 euro ed eventualmente verso quota 1,565 euro, top di luglio scorso. A chi volesse acquistare Banco BPM consiglio di fissare uno stop loss a 1,34 euro, dove transita il supporto dinamico ascendente di breve termine.

Unicredit ha beneficiato di un rimbalzo tecnico dopo il test in area 6,5 uro del supporto dinamico ascendente di breve-medio termine. Al momento il titolo stenta a tornare sopra la soglia dei 7 euro che rappresenta un’importante resistenza statica di medio periodo.   Oltre quota 7 euro Unicredit avrà come target i 7,5 euro prima e in seguito l’area intorno agli 8 euro.

ENI e Saipem hanno fallito il tentativo di recupero compiuto in mattinata. Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Ammesso e non concesso che per ENI quota 6,5 euro si riveli un valido livello di supporto e che sia superata al rialzo la soglia dei 7 euro, allora si avrebbe un segnale di acquisto almeno in ottica di breve termine. In tal caso per il titolo possiamo indicare un primo obiettivo a 7,4 euro e un target successivo a 7,7 euro.
Un acquisto di ENI dovrà essere accompagnato da uno stop loss molto rigido sotto area 6,5 euro. Saipem presenta una pessima impostazione e il mio consiglio è di non tentare di afferrare il coltello mentre cade.
Non valuterei il titolo neanche per un acquisto speculativo, visto che per ora è ancora alla ricerca di un punto di appoggio che non è stato ancora trovato. Da notare che Saipem sta rotolando con volumi di scambio in ascesa, motivo per cui starei alla larga dal titolo per ora.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Sto seguendo Poste Italiane che sta vivacchiando a ridosso del supporto statico di medio termine in area 7,5 euro. La tenuta di questo livello potrebbe favorire una nuova ascesa all’interno del trading range in atto da luglio scorso, con obiettivi a 8 e a 8,25 euro, con target successivo a 8,45 euro. Un acquisto di Poste Italiane andrà corredato a mio avviso da uno stop loss molto rigido sotto quota 7,5 euro.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!