Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 21 febbraio 2019
Il Ftse Mib si è spinto oltre quota 20.000, ma sta mostrando qualche incertezza dopo il test di area 20.350. Quali scenari è possibile ipotizzare nel breve?
Da quattro sedute il Ftse Mib si sta muovendo sostanzialmente in trading range, con baricentro di oscillazione a quota 20.250 punti. Operativamente, solo con un’eventuale conferma del superamento della resistenza a 20.370 punti, potremmo assistere ad un attacco della soglia dei 20.500 punti. Questo movimento laterale di breve termine, a mio parere da un lato è positivo perchè dopo la corsa del 15 febbraio, consente agli indicatori tecnici di mantenersi distanti dalla zona di ipercomprato. Dall’altro questo trading range non deve durare ancora a lungo, pena l’inizio di un movimento correttivo.
Come detto prima sopra i 20.370 punti di Ftse Mib il primo target sarà a 20.500 punti, con obiettivo successivo a 20.880 punti, oltre i quali si potrà guardare ai 21.000/21.070 punti. Per contro, l’eventuale cedimento del supporto statico e dinamico dei 20.000 punti, potrebbe riportare il Ftse Mib a 19.835 punti in primis, dove al momento transita la media mobile a 21 sedute. In seguito lo sguardo andrà rivolto ai 19.650/19.500 punti.
La mia view al momento è neutrale su Piazza Affari e per ora resto alla finestra, ma non escludo un allungo del Ftse Mib verso i 20.500 punti e oltre, fermo restando che per ora il trend rialzista resta intatto.
Banco BPM ieri è stato tra i peggiori nel settore bancario, mentre è salito in controtendenza Ubi Banca. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?
Il segnale inviato ieri da Banco BPM è ben poco incoraggiante per i rialzisti, nel senso che il titolo ha incrociato al ribasso a quota 1,9 euro la media mobile a 50 giorni, dopo essere stato respinto di recente dalla resistenza statica dei 2 euro. Non sono confidente su un recupero imminente di Banco BPM e vedo un probabile ritorno in zona 1,82 euro, dove passa il supporto statico di medio periodo. Al di sotto di tale soglia il titolo potrebbe scivolare fin verso area 1,7 euro. Solo una conferma del superamento dei 2 euro potrebbe consentire una credibile inversione rialzista dei corsi, con obiettivi a 2,2 euro prima e a 2,35 euro in seguito.
Su Ubi Banca al momento sono sostanzialmente neutrale, perchè malgrado non riesca a superare a quota 2,4 euro la media mobile a 50 giorni che sta fungendo per ora da resistenza dinamica discendente, al contempo il titolo si mantiene al di sopra dei 2,26 euro, dove passa la media mobile a 21 sedute, coincidente al momento con il supporto dinamico ascendente di breve termine. Oltre i 2,4 euro per Ubi Banca possiamo individuare un target a 2,65 euro prima ed eventualmente a 2,9 euro in un momento successivo. Al contrario sotto i 2,25 euro, avremo degli obiettivi ribassisti sui minimi di febbraio, corrispondenti a quelli degli ultimi 12 mesi, in zona 2,1 euro.
Ieri Prysmian ha perso quasi il 10% per via del nuovo stop al progetto WesternLink. Qual è la sua view sul titolo alla luce di quanto accaduto ieri?
Prysmian ieri è stato colpito da un forte sell-off, con volumi quadrupli rispetto alla media trimestrale, aprendo un ampio gap ribassista a quota 18,8 euro. Gli indicatori tecnici, malgrado la pesante discesa di ieri, non sono ancora entrati in zona di ipervenduto, di conseguenza potremmo assistere ad un ulteriore ribasso fin verso 16,4 euro, dove è posto un supporto statico di breve-medio termine. A ridosso di questo livello Prysmian potrebbe tentare di consolidare e iniziare un’inversione di rotta che lo riporterebbe in prima battuta sui livelli attuali e poi in zona 17,75 euro. Sotto i 16,4 euro sarà possibile un ritorno del titolo verso i minimi di dicembre in zona 14,7 euro.
Cosa può dirci in merito al recente andamento di Generali e cosa si aspetta nel breve per questo titolo?
Generali di recente ha testato in zona 14,9 euro la media mobile a 50 sedute, dove ha disegnato un doppio minimo ascendente. Proprio ieri il titolo ha generato un ulteriore segnale rialzista, incrociando in area 15,2 euro la media mobile a 21 sedute. Ora Generali punta al test della resistenza statica di medio-lungo termine posto a quota 15,55 euro. Oltre questo livello potremmo assistere ad una chiusura del gap ribassista aperto nella seconda metà di maggio dello scorso anno a quota 16 euro. A chi volesse acquistare Generali consiglio di fissare uno stop loss a 15 euro, dove transita il supporto dinamico di breve-medio termine.
Al di fuori del paniere del Ftse Mib, ci sono dei titoli che sta seguendo con interesse in questa fase?
Tra le utilities sto seguendo Hera che secondo Mediobanca è tra i primi candidati ad entrare nel paniere del Ftse Mib in occasione della prossima revisione. Dal punto di vista tecnico, dopo aver confermato la tenuta a 2,4 euro del supporto statico di lungo termine, nella seconda metà di dicembre Hera si è graficamente inserito in un canale ascendente. Il titolo si è spinto a ridosso dei 3 euro e oltre questo livello i successivi target sono individuabili in area 3,1/3,14 euro prima e in seguito verso la soglia dei 3,2/3,25 euro, da raggiungere eventualmente dopo una pausa laterale di consolidamento. A chi volesse posizionarsi al rialzo si Hera consiglierei di fissare uno stop loss a 2,88 euro.