Ftse Mib, quando ripartirà un deciso uptrend? Le azioni sotto la lente

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 6 giugno 2019

Il Ftse Mib è ripartito da area 19.500, da lei indicata come target del ribasso la scorsa settimana. Il recupero in atto ha ancora spazio nel breve?

Proprio oggi il Ftse Mib, almeno nell’intraday, ha oltrepassato a quota 20.200 l’importante trendline discendente che da inizio maggio impediva ai corsi di intraprendere uno stabile uptrend e invertire con decisione la rotta. La conferma di questa violazione al momento manca, visto che l’area dei 20.200 è stata superata solo nell’intraday.
Il livello cruciale al di sopra del quale il Ftse Mib potrebbe avviare un deciso uptrend lo individuo in area 20.450, dove coincidono il passaggio della media mobile a 21 sedute e la resistenza statica di medio-lungo termine. Oltre i 20.450 punti potremmo assistere ad un successivo allungo dell’indice verso i 20.750/20.900 punti prima e in seguito in direzione dei 21.160 punti. Al ribasso da monitorare la tenuta della soglia dei 20.000 punti, visto che alla rottura di questo livello farei scattare lo stop loss. Il segnale generato oggi dal Ftse Mib con la violazione dei 20.200 punti è positivo, e per quanto servano conferme in tal senso, mantengo una view costruttiva su Piazza Affari nel breve.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo e a quali strategie può suggerirci per entrambi?

Intesa Sanpaolo appare graficamente ancora incastrato in un canale ribassista e di recente ha violato il supporto statico di medio-lungo termine a 1,86 euro. A meno di un ritorno sopra questo livello, non vedo possibilità di recupero per il titolo e non escludo che si raggiungano nuovi minimi di periodo verso area 1,7 euro. Intesa Sanpaolo è in zona di ipervenduto e al momento non mi spingo ad indicare target più bassi di quello citato, mentre sopra 1,86 euro avremo possibili obiettivi a 1,98 euro prima, dove al momento transita la media mobile a 21 periodo e in seguito in area 2,1 euro, dove a maggio è stato aperto un gap-down.

L’impostazione tecnica di Unicredit mi sembra migliore di quella di Intesa Sanpaolo, anche perchè a fine maggio il titolo ha confermato la tenuta del supporto dinamico ascendente di medio periodo a quota 9,79 euro. In seguito Unicredit ha continuato a muoversi sostanzialmente in trading range a ridosso dei 10 euro. L’eventuale conferma dell’incrocio al rialzo della media mobile a 21 giorni che passa ora a quota 10,45 euro, potrebbe favorire un allungo del titolo verso 11/11,2 euro prima e in seguito in direzione della soglia dei 12 euro.
Lo stop loss per eventuali operazioni long su Unicredit andrà fissato sotto quota 9,8 euro.

Fca è stato oggetto di volatilità in mattinata, per poi stabilizzarsi, dopo il ritiro della proposta di fusione con Renault. Qual è la sua view su questo titolo?

Fca resta indubbiamente sotto i riflettori dopo il mancato deal con Renault, con il mercato che ora ragiona su quello che potrà succedere, anche in vista della ricerca di un nuovo partner. Il titolo ha beneficiato di un rimbalzo tecnico dopo il test in area 11,15/11,2 euro del supporto statico di medio-lungo termine. Un’ulteriore conferma di un rialzo per Fca si avrà solo dopo il superamento a quota 12 euro della resistenza statica di medio periodo, con successivi target a 12,5 e a 13 euro prima e in seguito a 13,5 euro. Un acquisto di Fca deve essere accompagnato da uno stop loss molto rigido sotto quota 11,10 euro.

Come valuta gli spunti rialzisti offerti di recente da Prysmian e ancor più da Leonardo e cosa si aspetta per questi due titoli?

Leonardo oggi a livello intraday ha oltrepassato a quota 10,65 euro la trendline dinamica discendente di medio-lungo termine, originatasi all’inizio di ottobre scorso. Se il titolo riuscirà a riposizionarsi stabilmente sopra i 10,65 euro, potrà portare avanti il movimento di recupero partito nell’ultima settimana di maggio. Un primo target al rialzo lo possiamo individuare in zona 11 euro e dopo un’auspicabile pausa laterale di consolidamento si potrà guardare agli 11,3/11,4 euro. A chi volesse avviare posizioni long su Leonardo consiglierei di fissare uno stop loss a quota 10,3 euro.

Prysmian oggi sta consolidando dopo il forte allungo di martedì scorso e dopo il superamento della resistenza statica di medio termine in area 16 euro. Per avere un ulteriore segnale di positività bisognerà attendere il superamento dei 16,38 euro, dove passa la media mobile a 50 giorni. Al di sopra della soglia appena segnalata Prysmian potrà salire verso i 17/17,3 euro prima e in seguito fino a quota 17,8 euro, dove lo scorso 6 marzo è stato lasciato aperto un gap ribassista. Un eventuale acquisto di Prysmian a mio avviso dovrà essere corredato da uno stop loss a quota 15,75 euro.

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