Ftse Mib, test cruciale a quota 19.600. Le azioni sotto la lente

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e direttore di FinanzaOperativa.com del 9 ottobre 2020

Il Ftse Mib sta faticando a spingersi stabilmente oltre quota 19.500. Quali i possibili scenari nel breve?

Per il Ftse Mib segnalo un forte ostacolo a 19.600 punti, dove coincidono il passaggio della media mobile a 50 sedute e la trendline discendente che dalla seconda settimana di agosto impedisce ai corsi di intraprendere uno stabile uptrend. Nell’ipotesi in cui l’area dei 19.600 non dovesse essere oltrepassata si profilerebbe un movimento correttivo con primi obiettivi in area 19.315, dove transita la media mobile a 21 sedute. In seguito si guarderà alla soglia dei 19.000 punti, sotto cui il Ftse Mib scenderà verso i 18.550 punti prima e i 18.315 punti in seguito, dove incontrerà il supporto statico e limite inferiore della fascia laterale del trading range nel quale l’indice è incastrato da giugno scorso. Oltre i 19.600 il Ftse Mib avrà come primo target area 20.000 e come obiettivo successivo l’area compresa tra i 20.365 e i 20.500 punti. Per il momento resto alla finestra in attesa di vedere cosa succederà in area 19.600 perchè è lì che si giocherà la partita del Ftse Mib.

Oggi Unicredit perde terreno, mentre si muove poco sopra la parità Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due bancari?

Dal punto di vista tecnico Unicredit, malgrado la discesa odierna, è inserito in un canale ascendente di breve termine e ulteriori conferme al rialzo si avrebbero dall’incrocio della media mobile a 50 sedute che al momento passa a quota 7,8 euro. Oltre questo livello si possono individuare target successivi per Unicredit a 8,2 e a 8,35 euro e in seguito in area 8,55 euro. A chi volesse acquistare il titolo suggerisco di fissare uno stop los a 7,325 euro, dove coincidono il supporto dinamico ascendente di breve termine e la media mobile a 21 giorni.

Non molto diverso il grafico di Intesa Sanpaolo che mostra però un segnale rialzista in po’ più concreto, nel senso che di recente il titolo ha incrociato al rialzo la media mobile a 21 giorni che ora passa a 1,66 euro e si sta avvicinando all’attacco della resistenza statica a 1,7 euro. Oltre questo livello per Intesa Sanpaolo segnalo un primo target a 1,75 euro, dove passa la media mobile a 50 giorni e poi l’area compresa tra 1,8 e 1,82 euro. Per Intesa Sanpaolo posizionerei lo stop loss sul passaggio del supporto dinamico ascendente di breve termine a quota 1,65 euro.

STM oggi è tra i migliori del Ftse Mib, mentre tra i peggiori troviamo Telecom Italia. Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

STM si sta rapidamente avvicinando al test della resistenza statica di medio-lungo termine posta a quota 29,45 euro, top di febbraio scorso. A mio giudizio una volta arrivati su questa soglia sarà auspicabile una fase laterale di consolidamento per allontanare gli indicatori tecnici dalla zona di ipercomprato. In seguito, indice Soxx e Nasdaq permettendo, STM potrebbe allungare ulteriormente il passo verso la soglia dei 30 euro. Un acquisto del titolo andrà posizionato a quota 28 euro, dove troviamo il supporto statico di medio termine.

Telecom Italia oggi è tra i più penalizzati dalle vendite nel paniere delle blue chips e dal punto di vista tecnico rimane in un trading range di breve termine, con baricentro di oscillazione dei corsi intorno a quota 0,355 euro. Al rialzo sarà essenziale la conferma del superamento della resistenza a quota 0,36 euro, con target successivi a 0,37 e a 0,38 euro. L’eventuale incrocio al ribasso a 0,35 euro della media mobile a 21 sedute e del supporto dinamico ascendente di breve termine, innescherebbe una nuova discesa di Telecom Italia verso 0,34/0,335 euro.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Al di fuori del paniere del Ftse Mib segnalo De’ Longhi che è inserito in un canale rialzista da metà marzo. Questo canale è caratterizzato da un coefficiente angolare contenuto che consente un’ascesa regolare e senza ipercomprato tecnico. Il titolo appare inoltre ben supportato in ottica di breve termine dalla media mobile a 21 sedute a 29,5 euro e ha superato a quota 30,2 euro la resistenza statico di lungo-lunghissimo termine. Oltre area 30,2 euro si possono individuare come prossimi target i 32 euro prima, top di settembre, e poi area 34 euro. A chi volesse acquistare De’ Longhi suggerisco di fissare uno stop loss sotto i 29,5 euro, dove passa la media mobile a 21 sedute.

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