Germania e Usa ok, Cina in difficoltà

A cura di Wings Partners Sim

La Germania dovrebbe aver scongiurato una crisi di governo, che aveva messo sotto pressione le quotazioni dell’euro per il timore di una nuova fonte di incertezza politica nel Vecchio Continente. La Cancelliera Merkel ed il Ministro degli Interni Seehofer, che aveva minacciato le dimissioni e la caduta dell’esecutivo, avrebbero trovato un’intesa su un periodo di tregua temporanea in attesa di prossimi sviluppi. Tra gli accordi presi risulterebbe fondamentale l’accettazione della Merkel della creazione di centri per i rifugiati in prossimità dei confini tedeschi, per coloro che arrivano da altri Paesi. Ora si dovranno convincere i Social Democratici, terzo partito che forma la maggioranza, ad aderire all’intesa e confermare l’alleanza di governo.

Nel frattempo buone notizie per i mercati arrivano anche dall’indice ISM manifatturiero statunitense, relativo al mese di giugno, in salita a 60,2, superando sia le aspettative che il risultato di maggio rispettivamente di 58,4 e 58,7. Il progresso del settore potrebbe essere imputabile in parte alle misure protezionistiche di Washington che hanno favorito una ripresa dell’output interno per com-pensare una riduzione delle importazioni. Ricordiamo che oggi Wall Street è chiusa per la festività del 4 luglio.

Poco da festeggiare invece in Cina, dove il 2018 si prospetta come un anno record per i default sul mercato dei bond, con il maggior numero di downgrade alle compagnie locali che sono venute meno a pagamenti per 16,5 miliardi di yuan, contro i 20,7 dell’intero 2016 (anno peggiore nella serie storica). In aggiunta le tensioni commerciali con gli Stati Uniti rischiano di creare un ulteriore danno ai flussi di cassa delle aziende cinesi, andando ad impattare in maniera negativa sulla loro possibilità di rispettare le obbligazioni debitorie nei prossimi mesi: una prospettiva che mette sotto pressione l’azionario di Shanghai e lo yuan (che ha superato il livello chiave di 6,7 contro dollaro).

 

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