Giappone, buone notizie dagli ultili societari

“I timori legati al coronavirus e la debolezza del Pil del Giappone hanno introdotto la volatilità nel sentiment degli investitori e nella performance dei fondi nel corso del mese. Troviamo che il Pil sia un indicatore poco utile, in quanto non correlato alla crescita dei profitti aziendali o al comportamento del mercato azionario nel tempo. L’effetto del tifone e dell’aumento delle imposte sulle vendite hanno naturalmente pesato sul dato, ma nessuno di questi fattori ha una durata eterna. Da ottobre a dicembre gli utili delle realtà esposte a opportunità al di fuori del Sol Levante o a sviluppi come il cambiamento sociale all’interno del Paese, che persistono nonostante il rallentamento dell’economia globale, sono per lo più cresciuti“. E’ quanto evidenzia Chantana Ward, Gestore del fondo Comgest Growth Japan di Comgest.

Che prosegue: “Il coronavirus sta invece perturbando il turismo e le catene di approvvigionamento. Tra le aziende che abbiamo consultato, alcune riferiscono che i loro produttori e distributori in Cina sono ancora parzialmente irreperibili e che chiaramente dovranno passare settimane prima di una normalizzazione. Al tempo stesso, il problema non è puramente giapponese, bensì globale, perché la Cina produce per tutti. Negli ultimi anni molte aziende hanno aggiunto capacità produttiva non in Cina, ma in Thailandia o in Vietnam – dunque possono contare su alternative in termini di approvvigionamento in caso di necessità”.

Sul piano delle performance, sottolinea Ward, “Daikin ha senza difficoltà registrato una crescita dell’Ebitda a valute costanti, e la Cina e gli Stati Uniti sono risultati entrambi forti. Anche M3, il portale di servizi medici, ha agevolmente incrementato i guadagni grazie all’aumento del traffico per il sito MR-Kun e per le attività di sperimentazione clinica; peraltro, in occasione del nostro incontro con la società è apparso chiaro che anche la Cina sta crescendo”.

E ancora: “Il prezzo delle azioni di SoftBank ha rispecchiato la rinnovata consapevolezza del valore latente e del conglomerate discount, man mano che i problemi del Vision Fund sono andati calando. Inoltre, l’approvazione della fusione di Sprint e T-Mobile è di buon auspicio per il bilancio. Più prudenza, invece, per quanto riguarda Hikari Tsushin: l’utile operativo è calato, a causa di un’attività di rivendita di energia elettrica in flessione, che probabilmente riflette un sentiment più debole dei consumatori in seguito all’aumento dell’imposta sui consumi. Tuttavia, in ragione dei nostri colloqui con la società, non ci aspettiamo che questa fragilità duri nel tempo”.

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