Giappone: Lyxor raccomanda overweight sull’azionario

A cura del Team Cross Asset research di Lyxor
I fondamentali economici si stanno rafforzando in Giappone. Il rallentamento della Cina e il crollo del settore industriale globale rappresentano tuttavia un ostacolo. Le politiche sono destinate a rimanere accomodanti. L’attività manifatturiera è alle prese con le deboli dinamiche mondiali registrate dalla domanda commerciale; l’esposizione del Paese alla Cina (20% delle esportazioni) e il recente rafforzamento dello yen stanno ulteriormente penalizzando le industrie locali, interessate da un accumulo delle scorte. Il secondo step dell’Abenomics si sta traducendo positivamente nella ripresa del credito. Ci attendiamo un mantenimento della politica espansiva da parte della Bank of Japan. Uno stimolo fiscale aggiuntivo potrebbe infatti permettere di guadagnare tempo facendo sì che le riforme strutturali portino i loro frutti. Dal punto di vista delle valutazioni, il Giappone è conveniente rispetto alle altre nazioni del G3 (il Topix 100 ha un P/E di 12,5).
Le revisioni relative agli utili per azione, esclusi i comparti dell’energia e dei materiali, restano moderatamente positive. Il settore secondario ha registrato una decelerazione a livello internazionale sulla scia dello stallo del commercio globale, di svalutazioni competitive e di una crescita fiacca. In termini di dinamiche dell’economia reale, la fiducia in Giappone resta su livelli soddisfacenti, mentre gli investimenti hanno iniziato a crescere sulla scia di flussi di cassa consistenti.
Questi ultimi miglioramenti derivano dalla solidità del mercato del lavoro, dove solo l’incremento nullo dei salari si fa sentire in maniera decisiva. In un tale contesto favorevole, determinato dal positivo aumento dei prezzi (ad agosto inflazione complessiva allo 0,2% anno su anno, inflazione core allo 0,8%) e da un tasso di crescita moderato, ci attendiamo che il 30 ottobre la BoJ manterrà invariata la politica monetaria.
In Giappone sono in atto riforme strutturali su molteplici fronti (dalle trattative salariali favorite dai tagli delle imposte societarie alla promozione di una più efficiente corporate governance e allocazione del capitale). Questi obiettivi strutturali a lungo termine richiedono tempo prima di produrre risultati. Intanto il Primo ministro Abe potrebbe fare ulteriormente leva su politiche fiscali espansive (attraverso un budget supplementare) in aggiunta ai piani di costruzione di infrastrutture già implementati, al fine di sostenere i consumi interni nel breve termine.
Fatta eccezione per l’impatto del crollo delle materie prime a livello globale e della ripresa del nucleare, tutti i settori vedono ancora revisioni degli utili al rialzo. La dinamica interna è più solida e riteniamo che potrebbe rappresentare un tema interessante in cui continuare a investire. Infine un possibile episodio di deprezzamento valutario andrebbe a vantaggio del mercato azionario. Con la ripresa mondiale costretta a migliorare nonostante il crollo industriale, le attuali dinamiche di crescita a livello internazionale appaiono senza precedenti. Il Giappone non è nuovo a questo tentativo di decollo con un motore fuori uso. Le prospettive poco definite si traducono in un ampio ventaglio di previsioni per il dato sul PIL relativo al terzo trimestre (dal -1% al 2% annualizzato destagionalizzato t/t) che verrà pubblicato a metà novembre. Questa incertezza potrebbe ulteriormente esacerbare la già marcata volatilità infragiornaliera e intersettoriale. I rischi elevati ci inducono pertanto a raccomandare soltanto un lieve overweight.

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