Giappone stabile e in crescita in un contesto volatile

Il 2018 può essere meglio valutato se contestualizzato rispetto ai due anni precedenti. Il 2016 è stato un anno difficile per la strategia quality growth, dato che la tendenza all’irrigidimento della curva dei rendimenti globale ha innescato una decisa ripresa nei titoli bancari particolarmente sottovalutati.
“Questi ultimi avevano fatto registrare una netta sottoperformance dopo che a gennaio 2016 la Banca del Giappone aveva annunciato l’adozione di una politica di tassi d’interesse negativi, per poi recuperare terreno e chiudere l’anno con una notevole sovraperformance – spiega Richard Kaye, Japan Portfolio Manager di Comgest – Il 2017 ha avuto invece un andamento molto più fluido e uniforme e ha forse offerto un’ulteriore dimostrazione che il Giappone sta oggi diventando un terreno fertile di caccia per gli investitori quality growth”.
La pluridecennale riduzione delle partecipazioni nel mercato interno da parte degli investitori istituzionali giapponesi sembra essere finalmente terminata, e infatti questi stessi investitori sembrano essere ritornati sul mercato privilegiando la qualità. Il 2018 ha riproposto sostanzialmente il contesto del 2017. La facile rielezione del primo ministro Shinzo Abe, leader del Partito liberaldemocratico, ha rafforzato l’immagine del Giappone come un paese straordinariamente stabile dal punto di vista politico ed economico, in un mondo sviluppato che sta attraversando notevoli cambiamenti sotto il profilo del consenso sia politico che economico.
“Il mercato giapponese continua a offrire ottime opportunità agli investitori quality growth, non solo perché il ritorno degli investitori istituzionali domestici con propensione alla performance ha favorito un orientamento verso la qualità, ma anche perché la mancanza di ricerche fa sottovalutare molte buone opportunità di investimento – continua Kaye – Nello stesso tempo, anche quest’anno si sono verificati brevi picchi di volatilità, soprattutto a ottobre, quando i timori per le tensioni commerciali si sono sommati al rallentamento endogeno cinese, nonché alla preesistente paura di un rallentamento mondiale imputabile o parallelo a una politica monetaria meno accomodante, che si ripercuote sui titoli dei macchinari e del turismo presenti in portafoglio. Molti dei titoli che a ottobre hanno ceduto terreno hanno poi recuperato la maggior parte delle perdite a novembre”.
Vediamo alcuni dei titoli seganlati da Kaye.
MonotaRO, fornitore online di utensileria e ferramenta, ha registrato un utile operativo in rialzo del 15% su base annua nel periodo luglio-settembre, grazie alla crescente diffusione degli acquisti online in questo segmento a scapito dei tradizionali canali di distribuzione all’ingrosso. Le operazioni sono incrementate del 23%.
Kose, marchio di cosmetici di fascia alta, ha riportato un utile operativo in rialzo del 23,1% su base annua nel periodo luglio-settembre, con i soli ricavi di provenienza giapponese in aumento del 7% e i consumi dei turisti ancora in forte espansione.
SanBio, pioniera nella terapia a base di cellule staminali per i pazienti colpiti da ictus cronico, ha pubblicato ottimi risultati dello studio di fase 2b.
Asahi Intecc, produttore specializzato in cateteri cardiaci, ha registrato un utile operativo in rialzo del 11,8% nel periodo luglio-settembre, con incrementi in Europa e Cina rispettivamente del 22% e del 47%. Negli USA, la società prosegue lo sviluppo del proprio canale di vendita diretta dei prodotti. Recentemente, abbiamo visitato la sede centrale di Asahi Intecc e siamo rimasti impressionati dal vastissimo programma di ricerca e sviluppo della società e dalle solide relazioni intessute con molti dei maggiori leader di opinione in campo medico specializzati nel suo settore.
Hikari Tsushin, fornitore universale di servizi alle piccole imprese giapponesi, ha registrato un utile operativo in rialzo del 16% (esclusa la plusvalenza da cessione immobiliare dell’anno scorso) nel periodo luglio-settembre, sostenuto da una crescita del 21,9% nel solo segmento corporate, grazie alla controllata specializzata in servizi di database e telefonia ePark.
Obic ha riportato un incremento del fatturato del 7,8% e dell’utile operativo del 13,8% su base tendenziale annua, superando di nuovo i fornitori globali di software per la pianificazione delle risorse aziendali, nonostante una clientela costituita esclusivamente da piccole imprese giapponesi. Il motivo di questa vittoria di “Davide contro Golia” si spiega con l’espandersi, in Giappone, della domanda di software di gestione dell’efficienza aziendale conseguente alla progressiva diminuzione del personale e con la capacità di Obic di rispondere all’incremento della domanda attivando i canali di vendita diretta e proponendo contratti di fornitura sempre più personalizzati. Il fabbricante di motori elettrici Nidec ha scelto Obic come fornitore per tutte le sue società sul territorio nazionale, a dimostrazione che la penetrazione di Obic ha superato il tradizionale ambito delle piccole imprese.
A dicembre, insieme con il nostro team Global equity, abbiamo fatto visita a circa venti delle società detenute in portafoglio o presenti sulla nostra “watch list” e, ancora una volta, ci siamo resi conto della validità di specifici modelli di business anche in un contesto macroeconomico incerto. D’altro canto, se guardiamo alle scelte d’investimento compiute seguendo l’approccio bottom-up, possiamo individuare alcune tematiche, tra cui il “Cool Japan” (tendenza del consumatore asiatico ad acquistare beni tipici dello stile di vita giapponese), le trasformazioni interne al paese (imprese che traggono vantaggio dalla carenza di forza lavoro o dalla deregolamentazione), e i modelli aziendali basati su Internet e leadership tecnologica a livello globale.
Abbiamo inserito in portafoglio Oriental Land, Yamaha e Nissan Chemical e ceduto Zenkoku Hosho (il maggior prestatore di garanzie ipotecarie giapponese), OSG (utensileria meccanica specializzata) e Shimano (componenti per biciclette).
Il Giappone può contare su uno dei governi più longevi dal dopoguerra e su una continuità a livello politico che sta diventando insolita per i paesi sviluppati. “Per noi, resta importante che la politica non ostacoli i progressi delle singole società: possiamo investire sia in società con marchi o tecnologie a diffusione mondiale che hanno sede in Giappone ma la cui crescita deriva principalmente dalle attività estere, come Keyence, sia in società legate a specifici vettori di cambiamento in atto nell’economia interna che non hanno ancora attirato l’attenzione esterna, come Hoshizaki nel settore delle attrezzature per la ristorazione professionale” conclude Kaye.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!