Giù Technogym nonostante i buoni risultati: pesano le attese sul 2019

Nerio Alessandri può essere soddisfatto: nel 2018 Technogym ha visto i ricavi crescere di un 8% (+9,7% a cambi costanti) a quota 634 milioni grazie in particolare alla crescita a doppia cifra registrata su mercati chiave come il Nord America (+17,3% a 77,3 milioni) l’Asia-Pacifico (+16,4% a 101,9 milioni), l’Europa (+9,2% a 324,9 milioni) e l’Italia (+15,5% a 63,8 milioni).

Decisamente meno brillante l’andamento in Medio oriente, India e Africa (dove le vendite sono calate del 14,2% a 45,4 milioni), a causa della congiuntura economica negativa e dello slittamento di alcuni ordini al 2019, oltre che di un andamento più debole del previsto del canale distributori. Molto male anche l’America Latina (-25,6% a 20,8 milioni), che ha risentito in particolare della crisi economica in Brasile.

La guidance di Technogym  per il 2019

Quello che però interessa maggiormente agli investitori è capire dove e come Alessandri pensi di fare soldi quest’anno: escludendo di fatto acquisizioni di marchi o società (ma non di tecnologie e brevetti), Technogym punta a consolidare nel 2019 le quote di mercato in Europa, mentre si attende un’ulteriore crescita in Nord America e un’ulteriore espansione nell’Asia-Pacifico, “dove la Cina rimane un mercato dalle grandi potenzialità” sottolinea la wellness company italiana.

Il tutto “pur all’interno di un quadro macro economico al momento incerto e operando in un mercato del wellness sempre più competitivo”, mettono le mani aventi gli uomini di Alessandri, che sperano quest’anno di continuare un “percorso di crescita economica, costante e sostenibile, a sostegno della creazione di valore per gli azionisti a valere nel tempo”.

L’andamento in Borsa di Technogym

Una prudenza che alcuni sembrano giudicare eccessiva, tanto che pur a fronte di risultati 2018 in linea con le migliori attese del mercato il titolo in Borsa cede quasi il 3% proprio a causa di previsioni 2019 giudicate deludenti (in particolare la previsione di una crescita dei risultati “mid to sigle digit” a livello organico).

Così, nonostante un dividendo di 0,18 euro per azione, raddoppiato rispetto all’esercizio precedente e pari ad un dividend yield dell’1,6%, la reazione del mercato è stata negativa, col titolo che ha chiuso la seduta successiva alla presentazione dei numeri del 2018 e soprattutto alla guidance 2019 in calo del 3,3%, pur mantenendosi di quasi il 25% al di sopra dei livelli di 12 mesi fa.

I giudizi degli analisti su Technogym

Commentando gli ultimi dati, gli analisti di Equita Sim (che hanno confermato il giudizio “hold” ma migliorato da 10,5 a 11,2 euro il target price sul titolo) hanno sottolineato come sia stata soprattutto la crescita in Brasile a deludere le attese. Nel complesso tuttavia i risultati del 2018 sono stati “migliori del previsto a livello di utile netto” e per questo gli analisti hanno “incrementato le nostre stime di utili per azione 2019 del 7%”.

Ugualmente prudenti gli analisti di Kepler Cheuvreux che hanno ridotto la raccomandazione sul titolo da “buy” a “hold” pur migliorando da 11 a 11,4 euro il prezzo obiettivo. Secondo gli esperti infatti i conti sono andati “un po’ meglio” delle attese “in termini di conto economico”, ma il debito, pur calando dai 41 milioni di fine 2017 a 35 milioni, è risultato più alto del previsto. “Restiamo convinti delle prospettive di lungo termine dell’azienda, ma non vediamo potenziale per un ulteriore rerating nel breve termine”, concludono gli uomini di Kepler Cheuvreux. Un giudizio che il mercato sembra aver già fatto proprio.

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