Gli effetti (positivi e negativi) del coronavirus sui conti delle multinazionali

Quanto ha impattato il coronavirus sui bilanci di oltre 150 grandi multinazionali con un fatturato annuale di oltre 3 miliardi di euro. È questo il sunto della ricerca effettuata dall’Area Studi di Mediobanca che ha confrontato i risultati economici riportati da queste aziende nel primo trimestre del 2020 con quelli registrati nel primo trimestre del 2019. 

Come sottolineano gli analisti di Mediobanca, la pandemia da coronavirus ha creato “una crisi unica nel suo genere, di proporzioni senza precedenti, le cui conseguenze stanno colpendo tutti gli attori economici, comprese le grandi multinazionali”.

Le aziende più colpite economicamente dal coronavirus

Come evidenzia la ricerca, le aziende più colpite economicamente dal coronavirus, sono soprattutto “i produttori di aeromobili, i colossi Oil & Energy e quelli della Moda. Essi, infatti, hanno registrato bruschi cali in tutte le principali voci di bilancio”.

Per fare un esempio, le multinazionali che producono aeromobili sono quelle che, a causa del coronavirus, nel primo trimestre del 2020 hanno riportato una perdita maggiore rispetto al corrispettivo del 2019, ossia -22,1%. Dietro di loro si posizionano le aziende attive nel settore Oil & Energy (-15,9%), quelle della Moda (-14,1%), quelle dell’Automotive (-9,1%) e, infine, le multinazionali che operano nel settore delle telecomunicazioni (-2,6%). Tendenzialmente stabili i settori Media & Entertainment (-0,5%) e Drinks (-0,1%).

Questa inversione di marcia, è evidente anche considerando l’ebit, che oltre ad essere passato in terreno negativo per le multinazionali che producono aeromobili, è in picchiata nei settori come Oil & Energy (-87,8%), Moda (-81,5%) e Automotive (-75,8%). Meno pesante, invece, la decrescita per le multinazionali attive nei settori Drinks (-10,1%), Pagamenti Elettronici (-8,9%), Media & Entertainment (-7,7%), Telco (-5,9%) e Food (-3,4%).

Le aziende in crescita

Come sottolineano gli analisti di Mediobanca “i cambiamenti nelle abitudini di acquisto, di contro, hanno prodotto un prodotto un forte incremento di ricavi per le WebSoft, la GDO e le case farmaceutiche. Le prime, nel primo trimestre 2020, sono senza dubbio le multinazionali che hanno riportato una crescita maggiore del loro giro d’affari (+17,4% rispetto al primo trimestre del 2019).

Più distanti le GDO (+9,1%), le farmaceutiche (+6,1%), e quelle attive nel settore dei Pagamenti Elettronici (+4,7%), dell’Elettronica (+4,5%) e del Food (+3,4%). Analizzando l’ebit la classifica delle aziende che hanno riportato risultati migliori durante il coronavirus si ribalta: GDO (+33,6%), farmaceutiche (+18,1%), le WebSoft (+17,6%) e quelle attive nel settore dell’Elettronica (+10,9%). 

Le aree più colpite dal Covid-19

Un altro fattore su cui si è concentrato lo studio di Mediobanca riguarda l’aspetto geografico. Da qui, gli analisti hanno potuto evincere che “in generale, gli effetti della pandemia da Covid-19 nel primo trimestre del 2020 sono stati pesanti specialmente per le aziende che fatturano maggiormente in Asia, in particolare in Cina. Qui, però, già da fine marzo del 2020, si intravedono alcuni segnali di ripresa”. 

Discorso inverso per chi opera per lo più in Europa e nelle Americhe. Per queste aziende – evidenziano gli analisti -“l’impatto è avvenuto qualche settimana dopo e si prevede una maggiore contrazione nel secondo trimestre del 2020. I dati del primo semestre del 2020 mostreranno, con molta probabilità, i segni più evidenti della crisi economica, mentre la ripresa è attesa per il secondo semestre, in particolare per il quarto trimestre 2020”.

Infine, secondo quanto dichiarato da molte multinazionali, lo studio ha rivelato che “l’impatto del Covid-19 sui numeri di tutto il 2020 rimane per diversi motivi ancora difficile da prevedere: su tutti, la grande incertezza generata da una crisi la cui scala, durata ed estensione geografica sono in continua evoluzione”.

 

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