Gli investimenti green sovraperformano l’Msci World

A cura di Giacomo Calef, Country Manager di Notz Stucki

Negli ultimi anni non abbiamo trascorso una settimana senza prendere in considerazione almeno un investimento socialmente responsabile, soprattutto in un contesto in cui dovremmo essere più sensibili rispetto alle condizioni ambientali. Se guardiamo il mercato, la gamma di strumenti che permette di investire in quest’area è aumentata considerevolmente nel corso degli anni: gli investimenti socialmente responsabili, sia tramite azioni dirette che veicoli quali fondi ed Etf, dovrebbero rappresentare tra i 15 ed i 20 trilioni di dollari nei prossimi due o tre decenni. Si noti, inoltre, che dal 2016 questo trend di crescita è salito fino al 25% solo in Europa.

Tuttavia, quando si tratta di investimenti, anche se diretti a perseguire un fine importante, è importante che siano in grado di portare delle performance soddisfacenti. Da parte nostra, abbiamo svolto delle analisi interne e abbiamo constatato che le società, che a tempo debito hanno implementato con successo le proprie strategie sostenibili, sono state in grado nel contempo di portare dei risultati significativamente positivi. Le analisi svolte, in particolare, si riferiscono ad un portafoglio di titoli tematico, focalizzato sulla “Clean Energy” denominato in dollari. Sono state selezionate 42 società, tra quelle più importanti a livello globale, e sono state equamente ponderate nel settore della produzione di energia, dell’efficienza energetica e dei trasporti. Negli ultimi 5 anni (si veda il grafico) la performance del portafoglio è stata del 112% contro il 44% per l’Msci World (in dollari) e gran parte di essa è stata generata negli ultimi tre anni.

Pertanto, dato il contesto, a che punto siamo in Notz Stucki? A Ginevra abbiamo lanciato a dicembre 2017 una nostra iniziativa filantropica chiamata NS Impact, che supporta progetti locali e concreti coinvolgendo i nostri dipendenti. Inoltre, nel dipartimento di Asset Management, abbiamo gradualmente aumentato la nostra esposizione verso fondi socialmente responsabili, infatti ora l’allocazione Esg-Sri (ovvero Enviromental Social Governance e Social Responsible Investment) rappresenta tra il 14,4% e il 24,6% ed è stata costituita sia selezionando direttamente fondi che si concentrano su questi temi specifici, sia investendo nelle classi istituzionali classificate come sostenibili. Nel processo di selezione dei titoli per i nostri fondi azionari, invece, stiamo integrando l’analisi dei criteri Esg nei nostri investimenti e siamo già conformi alla lista di esclusione della Norges Bank (si tratta del gestore del fondo sovrano della Norvegia che stila periodicamente una lista di società da escludere poiché non rispettano i criteri Esg). Dagli investimenti tradizionali alla filantropia la strada è lunga, ma al giorno d’oggi fare passi avanti verso questa direzione sta diventando fondamentale nel mondo della finanza.

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