Gli Usa restano un passo avanti rispetto al resto del mondo

“Il sell-off di mercato cui abbiamo assistito durante i primi mesi dell’anno ha aumentato la possibilità che i tassi d’interesse rimangano più bassi per un periodo di tempo più lungo determinando anche una convergenza in termini di rendimenti negli Stati Uniti e nel resto del mondo (come mostrato dalla figura di seguito). Prima di quest’anno, la sovraperformance dell’economia statunitense nei confronti del Vecchio Continente aveva determinato una divergenza sul fronte dei tassi d’interesse. Tuttavia la pandemia ha spinto gli Stati Uniti a rendere più accomodante il proprio indirizzo politico, avvicinandosi leggermente ai tassi ultra-bassi che ci sono sia in Europa che in Giappone”. E’ quanto sottolinea Andrey Kuznetsov, Senior Portfolio Manager per la divisione internazionale di Federated Hermes.

Un contesto dominato da tassi di interesse più bassi negli Stati Uniti – nota l’esperto – ha implicazioni di vasta portata per coloro che si occupano di asset allocation su scala globale, dato che più della metà del reddito fisso globale è denominato in dollari. Mentre i mercati a reddito fisso stanno iniziando un percorso di ripresa in uscita dal primo semestre più debole degli ultimi 20 anni, il crescente stock di asset caratterizzati da rendimento negativo rafforzerà la domanda di credito globale, così come il sostegno da parte della banca centrale e il maggior appeal esercitato dal mondo obbligazionario rispetto agli investimenti azionari.

Inoltre, un indirizzo diverso da parte della Federal Reserve, che si muove sulla scia di Giappone e Australia nell’incremento del controllo della curva dei rendimenti, contribuirà a mantenere bassa la volatilità dei tassi di interesse, aspetto che, su base storica, ha sostenuto i flussi in direzione dei prodotti a spread.

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