I dati macro della settimana e le trimestrali di Wall Street

A cura dell’Advisory di Cassa Lombarda

La Commissione Europea ha concesso al Regno Unito l’estensione del periodo utile per la Brexit fino al prossimo 31 ottobre (Halloween Brexit) seppur con dei vincoli molto stringenti. Se il Parlamento inglese non ratificherà l’accordo di uscita dalla UE entro il prossimo 22 maggio e non parteciperà alle prossime elezioni europee, allora Londra verrà espulsa dalla UE il prossimo 1° giugno. L’estensione potrebbe essere abbreviata qualora il Parlamento approverà prima di tale data l’accordo di uscita dalla UE. Negli Usa il numero di richieste di sussidi alla disoccupazione presentate durante la settimana chiusa lo scorso 6 aprile si è attestato a 196mila, il livello più basso da inizio ottobre 1969, quando il mercato del lavoro era la metà di quello odierno. Statistiche che mettono in risalto la grande solidità di tale mercato. Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita economica globale per il 2019 dal 3,5% al 3,3%, il valore più basso dal 2009. L’organismo ha motivato la sua decisione alla luce delle variazioni in termini di outlook che hanno interessato Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona. Il FMI ha in particolar modo posto l’accento su Germania e Italia, quest’ultima già in recessione, mentre ha rivisto al rialzo le previsioni per la Cina nel 2019.

 

Obbligazioni

L’evento principale della scorsa settimana per il mercato dei titoli governativi di Eurozona è stata la riunione della Bce ritenuta dagli investitori moderatamente dovish (colomba). Il Governatore Draghi ha rassicurato che l’istituto è pronto ad agire utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, il tutto in relazione alle condizioni del credito e al quadro macro. Queste parole hanno innescato un restringimento moderato degli spreads governativi con i titoli della periferia in sovraperformance rispetto ai “core”. Il Tesoro italiano in questo contesto ha superato senza problemi la tornata di aste di metà mese in cui è stato offerto il nuovo Btp benchmark settennale, ben accolto dagli investitori.

 

Azioni

Settimana scorsa i listini azionari internazionali hanno segnato una pausa nel rally che prosegue ormai da inizio anno. Gli investitori hanno preferito mantenere una posizione attendista in attesa dell’inizio della stagione delle trimestrali Usa, dopo il taglio delle stime di crescita del Fmi, dopo le parole di Draghi per cui permangono rischi al ribasso e dopo che l’amministrazione Trump ha aperto un fronte europeo sulle questioni commerciali minacciando l’introduzione di dazi sui beni importati dall’Europa. Nell’intera settimana Parigi e Milano hanno guadagnato mezzo punto percentuale, in rosso il saldo settimanale degli altri indici europei. In Asia buona la performance settimanale di Tokyo favorita dal deprezzamento dello yen mentre i listini cinesi hanno registrato prese di profitto in attesa della definizione, o meno, dell’accordo commerciale con gli Stati Uniti.

 

Valute e materie prime

Nel mercato valutario non si sono registrati movimenti rilevanti con i principali cross valutari che si stanno muovendo in trading range laterali con l’approssimarsi delle festività pasquali in cui è fisiologico un calo delle attività. : La sterlina inglese ha reagito senza scossoni all’accordo tra Ue e Regno Unito ed è rimasta in area 0,86 contro Euro. Settimana di deprezzamento per la lira turca dopo che il presidente Erdogan, non riconoscendo la recente sconfitta elettorale ad Ankara ed Istanbul, ha dichiarato di voler indire nuove elezioni poiché ritiene ci siano state diverse irregolarità nel voto. Ottava in rialzo per i futures del petrolio nonostante la Russia abbia confermato che i paesi dell’Opec+ potrebbero decidere di non estendere dopo giugno l’accordo che limita l’estrazione del greggio e quindi aumentare la produzione. I prezzi sono stati spinti dal taglio alla produzione di Venezuela e Iran e dall’instabilità in Libia, inoltre i dati positivi sull’economia cinese hanno allontanato, per il momento, i timori di una minore domanda di greggio.

Outlook

Questa settimana sarà corta per i principali listini azionari internazionali, tra cui Borsa Italiana, che venerdì resteranno chiusi per l’inizio delle festività pasquali. La settimana sarà ricca di indicatori macroeconomici con il dato del Pil cinese del 1° trimestre mentre nella Eurozona saranno comunicati gli indici Pmi che verosimilmente vedranno continuare il decoupling tra il settore Manifatturiero, sotto pressione, e quello Servizi sostenuto dal resiliente mercato del lavoro. Martedì gli investitori porranno attenzione allo Zew tedesco di aprile per avere indicazioni sulle aspettative per la principale economia del Vecchio Continente. Sui titoli governativi di Eurozona non sono attesi movimenti di rilievo, un ulteriore restringimento degli spread necessiterebbe di un catalyst come i dettagli sui Tltro3 o le modalità di differenziazione dei tassi negativi applicati sui depositi della liquidità in eccesso delle banche presso la Bce. Negli Stati Uniti proseguirà la pubblicazione delle trimestrali con i risultati di molte società di rilievo tra cui Goldman Sachs, Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley tra i bancari, Blackrock e American Express nel comparto finanziario, Netflix nei media, oltre a Pepsi, Johnson&Johnson, Honeywell, Schlumberger e Philip Morris.

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