I fattori trainanti dell’apprezzamento del dollaro

A cura di Deutsche Bank Wealth Management
Confermiamo la previsione di un rapporto dollaro/euro a quota 1,15 entro 12 mesi, ma numerosi fattori potrebbero dare impulso al biglietto verde, che a breve termine potrebbe spingersi anche oltre il cambio previsto nel lungo periodo. Ne ricordiamo i più significativi:
Accelerazione dell’espansione economica statunitense. Il brillante andamento dell’economia a stelle e strisce nel primo trimestre ha indotto gli analisti a correggere al rialzo l’aumento previsto del PIL (da 2,60% a 2,90%): infatti l’ultima elaborazione del modello GDPNow della Federal Reserve di Atlanta fissa al 4,70% l’incremento previsto del PIL nel secondo trimestre. Tuttavia, mentre negli Stati Uniti l’economia ha accelerato il passo, quella dell’eurozona è in frenata, come hanno ripetutamente dimostrato le pubblicazioni degli indici dei responsabili degli acquisti e dell’Eurozone Citi Economic Surprise Index, ora attestato ai minimi da settembre 2011.
Lo scarto tra i tassi d’interesse. Mentre i rendimenti delle emissioni statunitensi hanno continuato ad aumentare per tutto il 2018, quelli dei Bund tedeschi hanno risentito delle pubblicazioni di dati economici peggiori del previsto e dell’intensificazione delle incognite politiche in Italia. Di conseguenza, lo scarto tra i tassi d’interesse statunitense e tedesco è ora il più ampio dal 1989.
Le strategie delle Banche centrali. Mentre il recente aumento del tasso d’interesse è stato il settimo attuato dalla Federal Reserve nell’attuale ciclo di strette monetarie, nella loro ultima riunione la BCE ha mantenuto un tono prudente, annunciando la fine del meccanismo di acquisto di obbligazioni nel quarto trimestre 2018, ma precisando anche di non avere intenzione di aumentare il tasso d’interesse dei depositi fino all’inizio del secondo semestre del 2019. Gli operatori avevano ritenuto probabile un aumento del tasso dei depositi alla fine del primo trimestre del 2019.
Gli indicatori tecnici. Il recente apprezzamento del dollaro ha fatto sì che nell’USD Index la sua media mobile a 50 giorni superasse quella a 200 giorni, realizzando la configurazione di analisi tecnica denominata “Golden Cross”, che nel breve periodo dovrebbe sostenerne l’andamento.
 

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