I listini azionari scontano una “soluzione greca”. Mercato Forex molto volatile

Ancora Grecia sul tavolo. Non è stato trovato un accordo tra il Paese ed i creditori internazionali che, durante tutta la giornata di ieri, si sono confrontati alla ricerca di una soluzione senza successo, con commenti arrivatici dai capi di due delle istituzioni interessate (FMI e Commissione Europea) che rasentano la linea dell’insoddisfazione, pur lasciando intendere che alcuni passi avanti sono stati fatti da parte di Tsipras. Gli accordi sono ancora lontani (dal punto di vista di accettazione di tutte le misure di austerity proposte alla Grecia) ma sono anche vicini (Tsipras sta cercando un compromesso per accontentare sia la Troika che il proprio partito), questo il concetto che ci vuole essere trasmesso e che sta producendo degli effetti importanti soprattutto sui listini azionari, i quali stanno scontando l’effettivo raggiungimento di un accordo. Non ci dilunghiamo su tutte le proposte messe sul tavolo dalle parti, dal punto di vista dell’operatività non ci serve sapere esattamente cosa sia stato messo in discussione, quello che attendiamo con trepidazione ormai è l’annuncio dello stacco di nuovi aiuti per 7.2 miliardi di euro, consci del fatto che la BCE sta aumentando l’erogazione di liquidità alle banche greche, assalite da continui prelievi. Una situazione vista come positiva quando dovrebbe essere considerata disastrosa, testimonianza di come il mercato abbia capito come il sistema euro non sia per nulla stabile. Un sistema a cambi fissi (che nella storia dell’intera umanità non ha mai funzionato) che offre rendimenti diversi da Stato a Stato, pur “garantendo” il pagamento di tutti i prestiti concessi. Un dieci anni greco rende circa il 10.60%, un dieci anni tedesco lo 0.88%. Se vi fosse garantito il rimborso sia di un’obbligazione che dell’altra, a chi prestereste il vostro denaro? Siamo arrivati a distorcere anche i concetti basilari della finanza (concetto di rischio/rendimento alla base di tutto), la situazione non è delle più rosee, ma i listini festeggiano e, in caso di ratificazione dell’accordo (a questo punto probabile, purtroppo aggiungeremmo noi) è possibile che i prezzi possano tentare delle escursioni ulteriori verso i massimi relativi e verso massimi assoluti in America. Il valutario si è dimostrato volatile, con acquisti di dollaro generalizzati e vendite di yen a sostegno degli investimenti legati al rischio, con l’oro nuovamente in discesa a conferma del fatto che il mercato continui a rimanere dollaro centrico e di come le potenziali tensioni legate al braccio di ferro tra Alexis, Christine, Jean-Claude e Mario, siano abbastanza lievi, con attese per il raggiungimento di un accordo che caratterizzano ormai oltre l’80% degli investitori. Domani è convocato un Eurogruppo speciale per continuare a ragionare sul tema, seguiamo appuntamento dopo appuntamento. Attenzione, per la giornata di oggi, alle ore 14.00 ed alle 14.30, quando rispettivamente parlerà Powell della Fed a Washington e verranno rilasciati gli ordini di beni durevoli relativi al mese di maggio in Usa.
Eur/Usd Euro molto volatile e poco preciso dal punto di vista tecnico, con l’area di 1.13 ¼ che è risucita a lasciare spazio ad accelerazioni che hanno condotto i prezzi verso i target ribassisti previsti soltanto a partire da questa notte. I prezzi si trovano sotto le medie orarie a 21 e 100 e l’area che si distribuisce tra 1.1280 e 1.1295 potrebbe rappresentare una buona zona di resistenza sulla quale ipotizzare degli acquisti di dollaro (ben lavorabile anche su un grafico a 15 minuti) per ripartenze verso 1.1230, area che se superata di una decina di punti potrebbe condurre verso la figura. Nel momento in cui i prezzi dovessero superare a rialzo l’area passante per 1.13 ¼ potremmo attenderci delle ripartenze verso 1.1350 ed eventuali tentativi di approfondimento verso 1.13 ¾. R/R non ottimi.

Usd/Jpy Ottima la tenuta dell’area di supporto studiata ieri, con i prezzi che hanno raggiunto tutti i target ipotizzati e con l’oscillatore stocastico che non è andato a girarsi a ribasso all’interno della zona di ipercomprato sul prmo raggiungimento di area 123 ¼, evitandoci così la decisione di impostare eventuali operazioni corte e facendo propendere per eventuali tenute delle posizioni lunghe in quanto, come ipotizzato ieri, in caso di superamento di area 123.35 avremmo potuto assistere a tentativi di raggiungimento di area 60, raggiunta nella notte sugli acquisti generalizzati di dollaro americano.Siamo ora sopra la media a 21 oraria e l’area che si distribuisce tra 123.50 e 123.60 potrebbe rappresentare una buona zona dove ipotizzare degli acquisti di dollaro, tenendo conto che in caso di superamento a ribasso dell’area non considereremmo potenziali accelerazioni importanti a ribasso fino a quando i prezzi non dovessero portarsi oltre la soglia di 123.20, con primi target nell’ordine di una ventina di punti e possibilità di mantenere parte della posizione all’interno di qusto scenario difensivo per eventuali estensioni verso 122 ¾. Nel momnto in cui le quotazioni dovessero superare l’are passante per 123.95 è possibile che avvengano dei tentativi di accelerazione verso 124.15 e 124.35.

Gbp/Usd Il cable ha tenuto perfettamente le aree di acquisto studiate ieri, con rimbalzi che hanno portato le quotazioni a toccare le prime resistenze, offrendo dunque un disreto spazio operativo, prima di scendere nella notte sugli acquisti di dollaro avvenuti.Ci troviamo ora sotto un’area che potrebbe essere considerata come resistenza, pur mancando le confluenze grafiche dei livelli 3, ma con un’area statica ed una dinamica che si distribuiscono tra 1.5800 e 1.5820. Qui potrebbe essere possibile ipotizzare degli acquisti di dollaro, per ritorni verso 1.5750 e potenziali estensioni verso la figura (con quest’ultima raggiungibile anche in caso di rottura diretta ribassista di area 1.5740), tenendo conto che in caso di ripartenza oltre 1.5835 potremmo assistere a tentativi di accelerazione verso 1.5850, area da superare di almeno una quindicina di pun ti prima di pensare a ripartenze importanti del cambio, a meno che non si formi una divergenza rialzista oraria che, in caso di conferma con prezzi sopra area 1.5835, potrebbe far annoverare degli eventuali ingressi sopra quest’area anche per i meno prpoensi al rischio (che altimenti dovrebbero, a nostro parere,m attendere il superamento rialzista degli ultimi livelli visti).

Aud/Usd  Nessuna operatività sull’aussie che, finalmente, sembra si stia ordinando un pò dal puno di vista tecnico. L’area che si distribuisce infatti tra 0.7735 e 0.7750 potrebbe rappresentare una zona dove ipotizzare degli acquisti di dollaro, tenendo conto che in caso di ripartenza oltre area 0.7765 i prezzi potrebbero tentare delle accelerazioni verso 0.7780 ed eventualmente estensioni su 0.7795 e 0.7815, con target in caso di tenuta delle resistenze che potrebbero essere ipotizzati in 0.7720, 0.7690 ed eventualmente 0.76 ¾.

di Matteo  Paganini, analista di Fxcm

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