I market driver della settimana da monitorare

Macro review

Gli ultimi dati macroeconomici pubblicati sia in Europa che negli Stati Uniti hanno evidenziato come tra aprile e maggio le serie storiche hanno aggiornato i loro minimi di sempre. Nella Eurozona la produzione industriale ha toccato il livello più basso dal 1991, anno di inizio delle registrazioni dei valori. Negli Usa il mercato del lavoro Usa continua nel lento recupero ma è ancora su livelli pessimi. La fiducia degli investitori, oltre alla fiducia e al benessere dei consumatori, sono però in ripresa grazie ai supporti fiscali e monetari.

Outlook

Questa settimana si terranno moltissimi meeting di banche centrali tra cui la Bank of Japan, Bank of England e la BNS svizzera. Per l’istituto centrale giapponese le previsioni sono di un aumento dei finanziamenti alle società, con un mantenimento degli altri strumenti. La Banca Centrale inglese, BoE, dovrebbe aumentare gli acquisti di assets all’interno del programma di quantitative easing ma confermare i tassi d’interesse. La Banca centrale svizzera, BNS, dovrebbe confermare i tassi di interesse ai livelli attuali sottozero, mentre dovrebbe aprire alla possibilità di nuovi stimoli oltre a confermare la volontà di intervenire per evitare un apprezzamento eccessivo del franco svizzero. Gli istituti centrali di Russia, Brasile, Taiwan e Indonesia sono invece attesi ridurre i tassi di interesse.

Il Presidente della Fed, Jerome Powell, martedì e mercoledì testimonierà davanti al Senato e alla Camera Usa presentando il rapporto semestrale sulla politica monetaria dell’istituto.

Il mercato attende un incontro dell’OPEC+, che si terrà tra mercoledì e giovedì, che dovrebbe fornire indicazioni sui possibili tagli ma senza prendere decisioni.

Da monitorare le discussioni all’interno della coalizione di Governo italiano sulla possibilità di fare richiesta per attivare le linee di credito del MES. Il Governo potrebbe decidere di procedere poiché gli aiuti previsti dal piano straordinario UE potrebbero non essere disponibili a breve, visto che devono essere ancora approvati dai 27 leader europei che si riuniranno in settimana, dove ci sarà da vincere l’opposizione dei 4 paesi “frugali” (Olanda, Svezia, Austria e Danimarca) che reputano la proposta della Commissione Europea sbilanciata verso un eccesso di sovvenzioni rispetto ai prestiti, e per la mancanza di vincoli all’erogazione.

A cura dell’Advisory di Cassa Lombarda

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