I nuovi modelli Ferrari piacciono agli analisti

I nuovi modelli di Ferrari continueranno a sostenere la corsa del cavallino in borsa, secondo gli esperti di Goldman Sachs che ieri hanno ribadito il proprio “buy” sul titolo alzando il target price a 170 euro (190 dollari) per azione. F8 Tributo, SF90 Stradale, F8 Tributo Spider, 812 Gts e Roma (di cui si prevede saranno consegnati circa 2mila esemplari entro il 2021) sono piaciuti agli analisti, che si aspettano che le nuove vetture rafforzeranno ulteriormente i conti del produttore di auto sportive di lusso controllato da Exor nel biennio 2020-2021 (periodo in cui l’Ebit dovrebbe registrare un incremento tra l’11% e il 13% rispetto ai livelli attuali).

Non solo: l’incremento delle consegne del modello Monza e il lancio della SF90 e della nuova Gts nei prossimi trimestri consentiranno di mantenere un price/mix molto robusto e dunque margini reddituali più che solidi. Ultimo ma non meno importante, l’incremento del numero di modelli e dei volumi di produzione non dovrebbe deprimere più di tanto il prezzo dei modelli usati, dettaglio non trascurabile per chi vuole acquistare una Ferrari sapendo che dopo qualche anno potrà o dovrà cambiare vettura.

Per quanto riguarda i risultati 2019, che dovrebbero essere resi noti in febbraio, Goldman Sachs si attende un fatturato di oltre 3,85 miliardi, e un utile per azione di 3,85 euro, rispetto al quale i 152,7 euro a cui oscilla stamane il titolo rappresentano un multiplo P/E di 39,7 volte circa. Il dividendo potrebbe arrivare intorno agli 1,20 euro per azione, ossia circa lo 0,8% in termini di dividend yield.

Il giudizio degli analisti su Ferrari

Per un titolo che capitalizza oltre 29,3 miliardi in borsa ed è già salito negli ultimi 12 mesi del 53,5%, rallentando il passo negli ultimi mesi (il bilancio trimestrale a ieri è positivo per il 4,35%, quello settimanale era ancora in rosso dell’1,85%) ma continuando a segnare nuovi record storici (156,37 euro, il 27 novembre scorso) la revisione di Goldman Sachs è sicuramente una notizia positiva anche se potrebbe non essere sufficiente a ridare impulso a un trend che a brevissimo appare agli analisti grafici neutrale (e leggermente negativo a breve).

Operativamente il trend di medio periodo è tornato ad essere laterale, con quotazioni che restano tra la media mobile lenta e quella veloce. Anche lo Stocastico conferma la fase di raffreddamento delle quotazioni in atto mantenendosi nella fascia inferiore di oscillazione, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) sembra segnalare una divergenza positiva, essendosi riportato nell’area superiore della propria fascia di oscillazione. Per gli investitori più prudenti il consiglio è dunque di non operare, per gli altri si suggerisce di fare molta attenzione ai livelli di entrata o uscita dal titolo.

Al momento i primi supporti sono indicati attorno ai 147,5 euro e poi, in caso di debolezza, sui 143,7 euro, sui 142,9 euro e infine sui 141,3 euro. Se invece l’umore del mercato tornerà ad essere positivo come quello degli esperti di Goldman Sachs, il titolo potrebbe spingersi sui 155-155,75 euro prima ed eventualmente sino ai 159,3-161,7 euro per azione.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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