I semiconduttori trainano i listini Usa

Nè il discorso di Pence, nè tanto meno le elezioni nel Regno Unito richieste da Johnson sono riuscite a impedire a Wall Street di segnare un altra seduta positiva, sia pure di entità marginale per l’S&P 500. Meglio il Nasdaq, trainato dai semiconduttori con l’indice Sox in rialzo del +2,5%. A calmarne i bollenti spiriti è però intervenuta, dopo la chiusura del mercato, la trimestrale di Amazon, che ha mostrato un utile in calo per la prima volta dal 2017 a causa di un aumento dei costi legato al miglioramento del servizio di consegna. La guidance per il quarto trimestre, il più importante dell’anno, è stata inoltre abbassata e il titolo ha perso il 9% in aftermarket.

Ma, una volta di più, la reazione del mercato è stata modesta. Il Nasdaq 100 future ha ceduto i guadagni, una reazione normale, quando un mostro da 860 mld di euro di capitalizzazione, oltre il 9% dell’indice, perde tanto. Ma l’effetto contagio è stato minimo, anche grazie all’impatto positivo della trimestrale di Intel, che ha battuto le stime su tutta la linea. Una conferma comunque del buon tono di fondo del mercato.

La forza dell’azionario Usa ha offerto supporto all’azionario europeo permettendo all’Eurostoxx 50 di  segnare il nuovo massimo da gennaio 2018. Coerentemente, i bonds hanno ceduto terreno, con rendimenti in salita su tutti gli emittenti tranne la Grecia.

A cura di Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr

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