Il Barometro europeo attivi-passivi

A cura di Morningstar

Morningstar ha pubblicato il suo Barometro semestrale europeo attivi-passivi, uno studio che misura la performance dei fondi gestiti attivamente domiciliati in Europa rispetto ai loro concorrenti passivi nelle rispettive categorie Morningstar, utilizzando dati decennali fino a fine giugno 2020. L’ultimo barometro copre quasi 22.600 comparti domiciliati in Europa che rappresentano circa 3,7 mila miliardi di euro di patrimonio, ovvero circa un terzo del mercato totale dei fondi europei.

“In teoria, la forte volatilità di inizio 2020 causata dalla pandemia di coronavirus avrebbe dovuto essere un’opportunità quasi unica per i gestori attivi di poter creare rendimenti in eccesso. In realtà, soltanto circa la metà dei fondi azionari attivi e un terzo degli obbligazionari gestiti attivamente hanno sovraperformato la media dei loro concorrenti passivi durante i primi sei mesi del 2020”, ha commentato Dimitar Boyadzhiev, analista strategie passive di Morningstar e co-autore dell’analisi.

Insomma, il Barometro mostra quanto gli investitori debbano essere attenti ed esigenti quando decidono in quali categorie appoggiarsi alle competenze di un manager attivo e dove invece farebbero meglio a replicare il mercato.

I gestori attivi, dal canto loro, devono fare di più se non vogliono che gli investitori perdano fiducia nel loro lavoro, soprattutto con una gamma così ampia di opzioni passive economiche e disponibili.

Qui di seguito le principali conclusioni dello studio, che può essere scaricato cliccando qui.

Circa la metà dei fondi azionari attivi e un terzo degli obbligazionari gestiti attivamente hanno sovraperformato la media dei loro concorrenti passivi durante i primi sei mesi del 2020. I fondi azionari gestiti attivamente detengono in genere più liquidità rispetto alle loro controparti passive, il che è servito ad attutire i cali a due cifre registrati nel primo trimestre del 2020; ciò spiega in parte il tasso di successo relativamente più elevato dei comparti equity rispetto a quelli a reddito fisso, i quali hanno sofferto l’assunzione di un maggiore credit risk rispetto alle controparti passive.

I tassi di successo a lungo termine dei fondi attivi europei sono bassi. Nei 10 anni fino a giugno 2020, la percentuale di successo per i manager attivi è stata inferiore al 25% in quasi i due terzi delle categorie studiate. Ci sono solo due categorie Morningstar su 64 in cui la maggior parte dei fondi attivi sono sopravvissuti e hanno sovraperformato i loro rivali passivi nel corso degli ultimi 10 anni.

Nel decennio conclusosi a giugno 2020, la percentuale di gestori attivi che sono sopravvissuti e hanno sovraperformato nei principali segmenti di mercato, cioè le categorie Azionari Globali large cap blend e Azionari Europa large cap blend, è stata rispettivamente del 6,8% e del 13,2%. Nello stesso periodo, meno di un terzo dei fondi attivi Azionari Mercati Emergenti Globali e Azionari Europa ex-Uk ha registrato rendimenti migliori rispetto al fondo passivo medio.

I tassi di successo a 10 anni per i fondi azionari attivi incentrati su un singolo paese sono più alti, ma continuano comunque a favorire la gestione passiva. Mentre quasi il 35% dei gestori azionari a grande capitalizzazione del Regno Unito ha sovraperformato le loro controparti passive, le percentuali di successo nella categoria Azionari Usa large cap blend, Azionari Giappone large cap, Azionari Francia large cap, Azionari Germania large cap e Azionari Svizzera large cap, oscillano dal 5,6% al 28,3%.

I tassi di sopravvivenza sono positivamente correlati alle probabilità di successo. La principale causa del fallimento dei fondi attivi – e quindi della loro incapacità di sopravvivere – è  spesso il risultato di scarse performance. Il confronto dei tassi di mortalità tra fondi attivi e passivi mostra che questi ultimi hanno avuto maggiori possibilità di sopravvivenza a lungo termine. Il contrasto si fa più marcato nei periodi più lunghi.

Anche le percentuali di successo dei gestori obbligazionari attivi sono basse. Nell’ultimo decennio, in 10 delle 14 categoria analizzate, meno di un quarto è riuscito a sopravvivere e superare il proprio concorrente passivo medio.


Fonte: Morningstar’s European Active/Passive Barometer Midyear 2020

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