Il brand “Svizzera” vale oltre mille mld di dollari

Quanto vale il “brand nazionale” della Svizzera? La classifica viene stilata ogni anno dall’agenzia di consulenze finanziarie “Brand Finance”, in partnership con FDI Intelligence-Financial Times, e quest’anno il valore del marchio elvetico è sceso dal 13esimo al 14esimo posto, dopo il Messico e prima dei Paesi Bassi, con un valore di 1.014 miliardi di dollari.

La classifica dei “brand nazionali”: Stati Uniti, Cina, Germania, Giappone, Regno Unito, Francia, Canada, India, Italia, Corea del Sud, Australia, Spagna, Messico, Svizzera, Paesi Bassi, Indonesia, Russia, Brasile, Svezia e Taiwan.

Nella classifica dei brand più “forti” (il Brand Strength Index, BSI, il cui metodo di calcolo è illustrato sotto) la Svizzera, come riportato dal sito web della Rsi, si piazza però seconda, dopo Singapore e prima degli Emirati Arabi Uniti. Seguono: Hong Kong, Olanda, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia, Norvegia, Regno Unito.

La scalata della Cina

Degna di nota è la crescita vertiginosa della Cina rispetto al 2016. Con un +44% è stato il brand con il maggiore aumento di valore in termini assoluti. Al congresso del Partito comunista cinese, il presidente Xi Jinping aveva dichiarato che il Paese avrebbe dovuto emanciparsi dal ruolo di produttore di componentistica per i paesi occidentali. Oggi tra le 500 aziende di maggior valore al mondo, 50 sono cinesi, mentre nel 2008 erano solo 8.

L’effetto Trump

Gli Stati uniti restano saldi al primo posto con un brand del valore di 21 trilioni di dollari (21 volte quello della Svizzera), ma la crescita nell’ultimo anno si è attestata ad un risicato 2% e la sua posizione dominante sul lungo periodo è messa in serio rischio. Le cause sono riconducibili al grande numero di “babyboomers” (i nati dopo la Seconda guerra mondiale) che sono entrati nell’età del pensionamento. Ma si sommano anche le sfide dell’economia mondiale e una percezione non più rosea degli Stati Uniti nel resto del mondo: la gestione della crisi mediorientale, la chiusura dei confini e la volontà di non aderire agli accordi sul clima stanno minando la reputazione degli Stati Uniti, forse in maniera irreversibile.

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