Il dollaro si prepara a ulteriori guadagni

A cura di Vincent Mivelaz, analista di Swissquote

In questo momento sembrerebbe che ci siano tutte le condizioni per un apprezzamento del dollaro nel breve termine. Dall’allentamento delle tensioni mediorientali alla visita del vicepremier cinese Liu He a Washington per firmare l’accordo commerciale ad interim la prossima settimana fino ai dati migliori delle previsioni pubblicati oggi sul mercato del lavoro, tutto parrebbe giocare a favore di un guadagno del biglietto verde, che si prepara a chiudere la migliore settimana degli ultimi due mesi (e che giunge a conclusione di due settimane di perdite continue).

Nel frattempo, le elezioni presidenziali americane del prossimo novembre dovrebbero finalmente tornare in primo piano con le assemblee degli attivisti di partito (i cosiddetti “caucuses”) che a partire dal mese di febbraio eleggeranno i delegati da mandare alla Convention in Iowa, Nevada e Carolina del Sud. Sullo sfondo, a temperare l’ottimismo profuso a volontà, restano da una parte le speranze che la Cina possa raddoppiare i propri acquisti sui prodotti agricoli Usa nel 2020, ma dall’altra anche i ricchi contratti che Pechino sta già chiudendo con il Brasile per ciò che riguarda la soia, oltre alla sospensione dei programmi dei cinesi di produrre benzina miscelata con etanolo, una notizia certamente non positiva per il bacino elettorale degli agricoltori che sostengono Trump.

Dal lato dei dati macro, nonostante ci si attenda un’espansione piuttosto debole a seguito di un aumento eccessivo dei Non Farm Payrolls (salari non agricoli) registrato a novembre (ben 266.000), la crescita del mercato del lavoro dovrebbe mantenersi solidamente al di sopra di 100.000. con attese fino a 160.000 se si guarda ai numeri sugli occupati ADP del mese corrispondente. Oltre a ciò, sia la disoccupazione che la crescita dei salari dovrebbero confermarsi piatte rispettivamente al 3,5 e al 3,1%, a sostegno della view della Fed che le condizioni economiche Usa rimangono impostate al bello, per quanto i rischi al ribasso relativi alla crescita e all’inflazione dovrebbero venire attentamente monitorati.

Su questa scia, qualsivoglia sorpresa negativa sul fronte dei dati economici potrebbe supportare potenzialmente uno scenario di un possibile ulteriore allentamento di politica monetaria dal momento che i mercati non si aspettano alcun taglio dei tassi prima del terzo trimestre di quest’anno.

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