Il Fmi ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita mondiali

Il Fondo monetario internazionale ha lanciato un allarme sull’eventualità che, alla scadenza di marzo, le autorità britanniche arrivino a una Brexit senza accordo. L’impatto di una uscita unilaterale dall’Unione Europea sulla crescita di lungo termine “è di 5-8 punti percentuali“, ha avvertito la capo economista Gita Gopinath parlando alla vigilia dell’apertura del World Economic Forum di Davos durante la presentazione dell’aggiornamento del World Economic Outlook. Il documento, come riportato dal sito della Rsi,  prevede meno crescita per l’economia globale nel 2019 e 2020 dato l’aumentare delle incognite, fra cui una possibile escalation nello scontro Cina-USA sui dazi e un “atterraggio duro” dell’economia cinese.

Le nuove stime confermano una crescita mondiale del 3,7% nel 2018, ma peggiorano le prospettive per il 2019 (3,5% da 3,7%) e il 2020 (3,6% da 3,7%). Negli Stati Uniti si attende un aumento del prodotto interno lordo grazie alla forte domanda interna, ma ad un ritmo “in calo” con il venir meno dello stimolo fiscale e con i tassi in rialzo. Sull’Eurozona pesano, invece, la frenata del PIL italiano, tedesco e francese. E poi c’è lo spettro Brexit. “È imperativo risolvere immediatamente” lo stallo, se non si viole continuare a creare incertezze che pesano sulla crescita, ha avvertito la direttrice del dipartimento studi dell’organizzazione internazionale.

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