Il lockdown si allenta, ma l’onere del debito rimarrà elevato

A cura di Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments

Le economie europee procedono nell’allentamento delle misure a contenimento del contagio, agevolando la strada per una netta ripresa economica nella seconda metà dell’anno. Ma ciò che senza dubbio rimarrà è un forte aumento del rapporto debito pubblico/Pil.

Nel 2020 la Commisione Europea prevede un aumento di tale rapporto di 16,6 punti percentuali, attestandosi ad un valore leggermente superiore alla soglia del 100%, un livello generalmente considerato critico. All’interno dell’area dell’euro si prevede che sette economie su 19 presenteranno un rapporto debito/Pil ben al di sopra del 100%, mentre solo in sei economie questo rapporto rimarrà al di sotto dell’obiettivo del 60%.

La riduzione dell’onere del debito rappresenterà una sfida cruciale nel prossimo decennio. Le coraggiose misure politiche della Bce aiutano notevolmente e ci aspettiamo che la banca centrale mantenga i tassi bassi anche dopo la pandemia. Detto questo, saranno inevitabili riforme volte a rafforzare la crescita e un consolidamento equilibrato dei conti pubblici.

Le agenzie di rating considerano la pandemia un evento temporaneo e presumono che i costi fiscali saranno annullati con la ripresa della crescita. Alcune agenzie particolarmente concentrate sui rischi legati al debito hanno già ridotto le loro prospettive per il rating sovrano delle economie dell’Unione Monetaria. Altre stanno adottando un approccio più comprensivo, considerando anche la forza dei conti con l’estero di cui gode la maggior parte dei paesi dell’Unione, e aspetteranno una maggiore visibilità circa le prospettive economiche e fiscali prima di prendere una precisa posizione.

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