Il petrolio soffre ma non muore. Il futuro, però, è green

A cura di Morningstar

Secondo un recente studio, pubblicato dall’autorevole think tank francese The Shift Project, l’Unione europea potrebbe ritrovarsi a corto di petrolio entro i prossimi dieci anni. La ragione principale sarebbe il declino inevitabile nella produzione di oro nero dei paesi fornitori dell’Ue, in particolare Russia, il blocco ex-Unione Sovietica e Africa. Uno scenario realistico?

Grazie allo shale oil e al gas di scisto gli Stati Uniti hanno in questi ultimi anni raggiunto di fatto l’indipendenza energetica e sono diventati anche il primo esportatore al mondo. Come ha reagito il mercato americano alla crisi legata al Covid-19? E quali sono le prospettive per la produzione Usa?

A che punto siamo con la decarbonizzazione dell’economia? Fra dieci anni le nuove energie potranno compensare la mancanza di petrolio?

Ha senso oggi dedicare una parte del portafoglio al petrolio o alle aziende energy? Oppure è meglio puntare su fonti alternative?

Ne abbiamo parlato con Maurizio Mazziero, esperto di materie prime e fondatore della Mazziero Research.  Clicca qui per vedere il video.

 

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