Il Portafoglio Italia si mantiene sopra il +23%

Il Portafoglio Italia 2015 – in realtà tre portafogli costruiti con le metodologie del guru statunitense Michael O’Higgins – sono fondamentalmente portafogli value, quindi dovrebbero soffrire meno in caso di brusca discesa dei listini azionari. ed è quanto infatti sta succedendo. Il Ftse Mib è sceso infatti al di sotto del +23% a sette mesi quasi esatti dall’implementazione del portafoglio (15 gennaio 2015), mentre il portafoglio dei “5 Dogs” segna ancora un +23,26%, quello dei “10 Dogs” +20,96%, mentre UnipolSai scivola nuovamente sotto il +10% e la performance del portafoglio PPP (composto dalla sola Unipolsai appunto) segna +8,7%. A tirare la volata sono ancora una volta A2a (+48,2%), Mediolanum (+47,8%), ed Enel (+22,44%). I “peggiori” sono ora StM (crollato a +7,4%) e Igt (ex Gtech) che comunque recupera e segna +5,07%, e da inizio aprile è quotata al Nyse come IGT (i prezzi sono comunque convertiti in euro al cambio euro/dollaro più recente). I dati sono aggiornati alle ore 10 di oggi. Tutte le performance in dettaglio sono qui.
Dei 10 titoli del Ftse Mib con il dividend yield maggiore (portafoglio 10 Dogs) i cinque con il prezzo inferiore formano il secondo portafoglio “5 dogs”, mentre il terzo è composto da un solo titolo. il secondo con il prezzo più basso (Unipolsai). Un’anomalia statistica scoperta da O’Higgins, ma valida generalmente anche sul mercato italiano. Di seguito l’elenco dei titoli: A2a, Unipolsai, Enel, Terna, Snam, Mediolanum, StM, Eni, Igt, Atlantia. Max Malandra

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