Il possibile impeachment di Trump e i dati macro frenano Wall Street

L’S&P 500 torna, e questa volta bruscamente, al di sotto della soglia dei 3.000 punti. Colpa, in prima battuta dei dati macro peggiori delle stime (la consumer confidence ha ripiegato ben oltre le attese e la Fed di Richmond ha deluso a sua volta), poi del discorso di Trump alle Nazioni Unite, in cui ha attaccato la Cina su più fronti (non ha fatto le riforme promesse, continua a sussidiare le aziende, ruba le proprietà  intellettuali) aggiungendo che non firmerà un accordo non conveniente e, infine, l’ex vice Presidente USA e attuale candidato alla nomination democratica Biden ha dichiarato che se Trump rifiuta di rispondere a tutte le domande del Congresso riguardanti la vicenda della sua esortazione al presidente ucraino a indagare su di lui, si unirà ai Democratici che ne chiedono l’impeachment.

Tanto che le probabilità di un impeachment di Trump sui siti di scommesse sono più che raddoppiate, al 42%. “Naturalmente – fa notare Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – dall’impeachment alla condanna il passo non è breve. Alla fine servono 2/3 sei Senatori a favore, e al Senato i Repubblicani hanno la maggioranza. E poi si potrebbe parlare del fatto se la destituzione di Trump sia negativa o meno per l’azionario (probabilmente si perchè lui è pro business e soprattutto pro Wall Street). Per il momento l’impressione è che un apertura ufficiale della procedura surriscalderà il clima a Washington e nel paese, finendo per gravare sul sentiment e l’economia”.

Wall Street agita le acque, è il caso di allarmarsi?

Nel video l’analisi di Filippo Giannini, strategist di Tradingfacile.net.

L’andamento dell’indice S&P 500

Il trend dell’S&P 500 nel breve/medio termine

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