Immobiliare: S&P Global Ratings si attende una crescita dei prezzi in Italia

Prevediamo che i prezzi delle abitazioni in Italia saranno leggermente più dinamici quest’anno, con un incremento dello 0,5% rispetto allo 0,1% dello scorso anno e dopo il calo dei prezzi registrato nei due anni precedenti. Un’economia debole si traduce in limitate prospettive di crescita dell’occupazione e del reddito. Elevata accessibilità economica e bassi costi di finanziamento supporteranno la domanda nelle regioni più dinamiche, con un aumento dei prezzi in termini aggregati”. E’ quanto emerge dall’ultimo report di S&P Global Ratings sul settore immobilare in Europa. Ecco di seguito le principali evidenze.

Situazione attuale: Il mercato immobiliare è stato caratterizzato da un certo dinamismo alla fine del 2019, registrando un andamento positivo nel terzo trimestre 2019 (+0,4%) per la prima volta dal 2016. I tassi di interesse si sono ridotti significativamente dall’1,85% di maggio a all’1,43% di novembre 2019, a seguito di una riduzione del premio per il rischio dei titoli di stato e di un ulteriore allentamento della politica monetaria della BCE.

Questo contesto è stato accompagnato da un allentamento degli standard creditizi, portando a un maggior interesse per il settore abitativo. A novembre i prestiti alle imprese sono aumentati del 49%, portando a un ulteriore incremento delle transazioni (600.000 nel terzo trimestre del 2019, il valore più elevato dal 2011). L’andamento dei prezzi riflette il divario economico del paese: il Sud ha registrato un’ulteriore contrazione, mentre nelle regioni settentrionali e a Milano i prezzi hanno riportato una ripresa negli ultimi trimestri. Milano registra performance superiori rispetto al resto del paese, con un aumento dei prezzi del 5% annuo a dicembre 2019. In termini aggregati, la domanda di nuove abitazioni è in aumento, con un incremento positivo dei prezzi dalla fine del 2017. I prezzi nel secondo trimestre sono aumentati dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con appena un +0,1% per le abitazioni esistenti, soprattutto perché le nuove soluzioni abitative hanno quasi raggiunto i minimi storici.

La fiducia nel settore delle costruzioni ha toccato i livelli registrati nel 2006. Inoltre, gli ordini sono ancora abbondanti e indicano una certa dinamicità del settore edilizio, soprattutto perché non ci sono più segnali di vincoli in termini di capacità. Tuttavia riteniamo che questo sia solo l’inizio di una timida ripresa dei prezzi. L’economia italiana è ancora altalenante e il 2019 è stato un anno sul filo della recessione. Questo significa che, probabilmente, non ci sarà un netto aumento dei posti di lavoro, fattore che limita le prospettive di crescita del reddito delle famiglie.

Questo si evince anche dai dati sui prestiti bancari forniti dalla BCE: l’ECB Bank Lending Survey suggerisce che la domanda di abitazioni resterà probabilmente debole nei prossimi tre mesi. Il sentiment relativo alla domanda di abitazioni è ancora positivo, anche se ha raggiunto i massimi storici nel 2018 e, da allora, sta riportando un calo. Infatti, attualmente l’intenzione di acquisto casa è tornata ai livelli del 2014-2017.

Cosa ci aspettiamo. La recente epidemia di Coronavirus sta avendo un impatto negativo sulla crescita della Cina e su quella del resto del mondo, e questo potrebbe portare a una revisione al ribasso delle nostre previsioni di crescita del PIL italiano, pari allo 0,4% per il 2020. A nostro avviso, questo si tradurrà in una ripresa contenuta dei prezzi delle abitazioni. La creazione di posti di lavoro ha resistito relativamente bene in un contesto caratterizzato da una crescita lenta e dovrebbe continuare a prevenire possibili aumenti della disoccupazione.

Tuttavia il basso numero dei nuovi posti di lavoro continuerà a influire negativamente sulle prospettive di crescita del reddito delle famiglie. Detto questo, le condizioni favorevoli di accessibilità sosterranno la domanda di abitazioni, mai così accessibili in Italia dal 2002. Tassi di interesse storicamente bassi e rapporto prezzo/reddito superiore al 12%, ovvero al di sotto della media di lungo periodo, continueranno a sostenere la domanda di abitazioni nelle città e regioni italiane più dinamiche, come Milano e il nord Italia. Di conseguenza, le aspettative sono in continua evoluzione e dai sondaggi relativi al sentiment sui prezzi emergono aspettative per ulteriori aumenti. Meno del 50% degli intervistati prevede un’ulteriore contrazione dei prezzi.

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